CONCLUSA CON IL TRADIZIONALE CONCERTO DEL 1° MAGGIO LA FESTA DEI LAVORATORI

Eugenio Finardi, intonando l’Inno di Mameli, apre il concerto del primo maggio a Roma, in diretta da Piazza San Giovanni. Un’edizione che celebra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia riproponendo brani storici e rappresentativi del nostro paese e la cui “veste” è svelata sin dal primo istante dalla versione rock dell’inno proposta da Finardi e dalle parole del presentatore Neri Marcorè che esordisce con “Viva l’Italia, viva il primo maggio!” .

Ritmo, bandiere tricolori, tanta buona musica e una scaletta ben articolata che nella diretta pomeridiana vede sul palco Luca Barbarossa, Modena City Ramblers, Giuliano Palma, Nina Zilli, Edoardo Bennato, Ascanio Celestini , Paolo Belli con QBeta e Tinturia, Edoardo De Angelis, Bandabardò, Enzo Avitabile con Raiz, Nduccio. Brani della tradizione come Bella Ciao dei MCR, brani inediti come “Italiani” scritto da Bennato, brani dedicati agli emigranti che hanno abbandonato la propria terra, come quelli proposti dall’abruzzese Nduccio. La musica si fonde con la tradizione, con la storia di un paese che con fatica ha raggiunto l’unità, ma che ha ancora tanto da fare, così come sottolineato dal messaggio di speranza che Andrea Camilleri dona ai giovani, con un filmato proposto durante il concerto.

Oggi, dice Camilleri, la nostra patria, l’Italia, è malata. Ma è una febbre della crescita, sostiene lo scrittore citando la vecchia saggezza popolare: l’Italia ha 150 anni, un’inezia per una nazione. Guarirà da questa febbre, e crescerà. Ma quando sarà guarita, prosegue Camilleri, occorrerà rifondarla. E richiama i giovani a un Secondo Risorgimento, come erano giovani coloro che fecero il primo: Se non lo fanno i giovani, chi lo farà?

Daniele Silvestri riapre la diretta serale, seguito dai Subsonica  e dal grande Ennio Morricone che dirige l’Orchestra Roma Sinfonietta nella sua inedita Elegia per l’Italia, in cui il maestro ha voluto mettere insieme il Va’ pensiero del Nabucco e l’Inno d’Italia, con l’intento di togliere l’inno verdiano dall’ipoteca di chi lo ha adottato contro l’inno nazionale italiano ricordando quanto il Va’ pensiero abbia contribuito all’Unità d’Italia durante il Risorgimento, l’Elegia per l’Italia riafferma così la proprietà del canto verdiano nella cultura nazionale.

Bellissima interpretazione del Và Pensiero è anche quella proposta da Gino Paoli, per la prima volta sul palco del primo maggio e che tornerà sul palco per la sua Senza fine, ricordando come “le speranze debbano essere senza fine”. Non solo musica quindi, ma anche momenti di riflessione per questa Italia che porta in sé tante contraddizioni, come quello proposto da Sonia Bergamasco, Carlotta Natoli, Claudio Santamaria e Marco Presta nel  Giro d’Italia in 150’’ .

E poi ancora musica con Caparezza, il duo Dalla-De Gregori che regalano i loro brani più noti, Peppe Servillo con “Te vojo bene assaje”, Paola Turci che omaggia Gaber, una versione corale dell’inno di Mameli cantata da Ennio Morricone, insieme ad Anna Bonajuto, Peppe Servillo, Neri Marcorè, il leader della Cgil, Susanna Camusso, e quello della Cisl, Raffaele Bonanni e  il gran finale con l’omaggio fatto dallo stesso Marcorè a Giorgio Gaber con il brano “Le elezioni”. Si conclude così il concerto del primo maggio: storia, tradizioni e speranze in un giorno in cui la musica elimina le diversità attraverso la magie delle note.