NOTO(SR): PALAZZO NICOLACI, “KHAIMA” LA NUOVA ISTALLAZIONE FOTOGRAFICA DI SARA SIGONA

“Khayma” è il tema dell’installazione fotografica multimediale della fotografa Sara Sigona che sarà inaugurata a Noto, nella sala lettura di Palazzo Nicolaci di Villadorata, domani, giovedì 19 maggio 2011. Attraverso tre videoproiezioni in HD, visori elettronici, schermi Led e ricercate creazioni artigianali, l’artista ragusana presenta il  “cammino” compiuto nel Sahara tunisino nel Gennaio del 2011. Khayma è un percorso multisensoriale che affida ancestrali temi esistenziali a due codici comunicativi differenti, la tecnologia e l’artigianato, la cui commistione restituisce al fruitore un pensiero visivo flessibile, capace di condurlo in un territorio tutto da esplorare. Khayma è poesia dei pixel: attraverso la video-proiezione in alta definizione e la diffusione in alta fedeltà dei suoni ripresi nel “silenzio” del deserto, Khayma attua una rappresentazione tridimensionale in continuo mutamento che coinvolge totalmente il visitatore, rendendolo protagonista  di un racconto invisibile che si fa visibile , percorribile e attraversabile nell’opera fotografica. Il concept di Khayma è stato sviluppato dall’artista insieme a Giuseppina Aiello; curatrice dell’evento la scrittrice Lucia Trombadore. Khayma potrà essere visitata sino al 22 Maggio 2011. Orari di apertura 10.00 22.00

Khayma – Concept

In tibetano “essere umano” vuol dire viandante e per un arabo abitatore di tende. In lingua araba Khayma non è solo tenda, alloggio, ma è dimora del sé, che intesse trame e orditi esistenziali e relazionali su strisce di tessuto, cucite con il filo della pazienza e l’ago della sofferenza per abitare sé. Ispirato a un cammino compiuto nel Sahara tunisino, Khayma è un camminare dentro il gusto di esistere e la fatica di resistere, sotto il peso di vecchie e nuove bisacce, con il vuoto incombente della perdita, con la rabbia dinanzi all’impotenza. È un muoversi lento in un viaggio circolare in cui il corpo è spazio di scrittura. Ogni ferita è un solco, un segno indelebile, che fa del corpo una memoria. Ogni segno ha una voce. Ogni voce è parte di quella melodia, espressione della nostra essenza, che rende “umano” il mondo abitato, abitando il corpo.

Abito per sentirmi a casa tra le cose che parlano di me, tra suoni e volti che mi sono familiari, tra l’arcobaleno dei sentimenti che riconosco, tra i ricordi con cui ho imparato a convivere. Un pezzo di deserto, quello rimarrà sempre. Nel compimento di questo viaggio l’ombra si è fatta luce ardendo al fuoco della consapevolezza. Khayma è un percorso multisensoriale che affida ancestrali temi esistenziali a due codici comunicativi differenti, la tecnologia e l’artigianato, la cui commistione restituisce al fruitore un pensiero visivo flessibile, capace di condurlo in un territorio tutto da esplorare. In particolare la poesia dei pixel (video-proiezione nello specifico, realizzata in alta definizione con l’ausilio di videoproiettori FULLHD, Schermi LED  HD e lettori Blueray) attua una rappresentazione tridimensionale in continuo mutamento che coinvolge totalmente il visitatore, rendendolo protagonista (anche grazie ai suoni in alta fedeltà) di un racconto invisibile che si fa visibile, percorribile e attraversabile nell’opera fotografica. L’arte da estranea all’uomo, persino attraverso la tecnologia, rimane specchio con cui guardare sé e il proprio mondo nel codice.

Khayma – la fotografa Sara Sigona

Sara Sigona comincia a fotografare all’età di undici anni. È il viaggio, la sua principale fonte d’ispirazione.  Ai primi percorsi in Italia, seguono numerosi reportage, realizzati dal 1992 a oggi, in buona parte dell’Europa, dell’Africa Sahariana e dell’Asia. Nel 2001 inizia a pubblicare le sue foto su riviste a diffusione nazionale, cui segue l’attività giornalistica. Nel 2002 espone alla Galleria Ammuar di Catania il mini – reportage  in bianco e nero “Viaggio in Turchia ”e pubblica il reportage “Anima Mundi”. Nell’agosto del 2003 una sua foto diviene l’icona pubblicitaria dell’Estate Pozzallese, organizzata dal Comune di Pozzallo. Nel 2006 ha incarico dal Comune di Ispica di progettare una mini – guida “Ispica, appunti di viaggio”, Salarchi Editore, presentata alla Bit di Milano. Dal 2007 al 2010 collabora con l’Associazione Rizoma, Osservatorio sulla contemporaneità, di Pozzallo, in numerosi progetti. Nel 2008 espone presso il Teatro Palladium di Roma. Nel 2010 si occupa della cura delle immagini nella performance legata al libro “In Viaggio con gli Dei” di Lucia Trombadore.

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