SIRACUSA: CONSIGLIO COMUNALE, NUOVE REGOLE PER L’ACCESSO AGLI ATTI DEI CONSIGLIERI. INTRODOTTA NEL REGOLAMENTO LA MOZIONE DI CENSURA

Libero accesso agli atti comunali da parte dei consiglieri e introduzione della mozione di censura. Queste le due novità votate ieri sera a maggioranza dall’assise cittadina, che si è occupata della modifica del regolamento del consiglio comunale. Su proposta del presidente, Edy Bandiera, è stata, invece, trasmessa alla commissione Regolamento una proposta dell’Amministrazione sulla stessa materia e che integrava quella approvata: lo scopo è di rendere omogenei i due provvedimenti. Infine, il consigliere Corrado Di Stefano ha ritirato la propria proposta che, partendo dal significato storico dell’acronimo “Spqs”, intendeva modificare il nome del consiglio comunale in “Senato della città” e il titolo di “consigliere comunale” in “senatore della città”. Trattandosi di una riforma dello Statuto, è necessaria la maggioranza qualificata di 27 consiglieri, ma al momento della discussione i presenti erano di meno.  In apertura dei lavori, i lavoratori della Ciclat che operano per conto del Comune, in stato di agitazione, hanno letto un documento per ribadire la loro richiesta di l’applicazione delle 36 ore settimanali per tutti.  Prima di entrare nel merito dell’ordine del giorno, ha chiesto la parola Salvo Sorbello per stigmatizzare il contenuto di dibattito politico di questi giorni sul piano regolatore generale. L’esponente delle maggioranza ha rivendicato il valore del voto del 21 dicembre scorso sulla proposta di modifica dello strumento urbanistico, ratificata da 34 consiglieri, “che non è da meno – ha detto – rispetto al voto dei 17 che approvarono il Prg”.

L’intervento ha provocato la reazione di Alberto Palestro, che ha criticato il metodo di dare la parola su un tema delicato, fuori dell’ordine del giorno e che meriterebbe un dibattito più approfondito.  La proposta di modifica delle norme di accesso agli atti è stata illustrata da suo primo firmatario, Claudio Fortuna. Si tratta, ha spiegato, di eliminare la richiesta scritta adeguandosi così alle nuove normative. Sul punto c’era anche il parere favorevole della commissione Regolamento, come specificato dal presidente Giuseppe Impallomeni. È stato un questo contesto che il capogruppo del Pd, Giancarlo Garozzo, ha presentato l’emendamento che prevede l’introduzione della mozione di censura, finora non contemplata dal regolamento del consiglio comunale. Poi, Ettore Di Giovanni ha evidenziato le similitudini tra la proposta di Fortuna e quella dell’Amministrazione messa al secondo punto dell’ordine del giorno, chiedendo un rinvio del voto per integrarle in un solo provvedimento. Raimondo Giordano è intervenuto per manifestare il voto favorevole alla proposta di Fortuna; Alberto Palestro si detto contrario all’emendamento Garozzo, proponendo un rinvio per approfondire l’argomento, soluzione questa respinta da Riccardo De Benedictis.  Quindi, il presidente Bandiera è passato alle votazioni. La proposta di rinvio di Di Giovanni è stata bocciata con 17 no, 8 sì e 4 astensioni; l’emendamento Garozzo è stato approvato con 23 sì, 3 astensioni e 2 no; la proposta Fortuna passata con 23 sì, 4 astensione e 1 no.

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