Il Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, comandato dal Col. Francesco Gazzani, ha portato a compimento 7 operazioni che si sono concluse con il sequestro di oltre 1.300.000 articoli (capi di abbigliamento, scarpe, occhiali, articoli di pelletteria, orologi, giocattoli) con marchi contraffatti delle più note griffe nazionali e estere, ovvero non conformi alle Direttive UE in materia di sicurezza prodotti e marcatura CE (piccoli elettrodomestici, giocattoli, accendini, etc.), nonché diverse tipologie di medicinali di provenienza della Repubblica Popolare Cinese, quali cerotti e oli medicali, pomate e creme analgesiche per automedicazioni per oltre 6.000 confezioni prive di qualsiasi certificazione che ne attesti l’uso umano. La scrupolosa attività di intelligence e di controllo del territorio ha consentito di individuare alcuni esercizi commerciali del tutto regolari, con annessi depositi, situati nel centro storico della città ed in prossimità di Piazza Carlo Alberto, gestiti da cittadini di etnia cinese, al cui interno è stata rinvenuta la merce taroccata o pericolosa. I prodotti si trovavano in parte esposti al pubblico per la vendita ed in parte ancora stoccati in scatoloni, custoditi nei vari retrobottega e nei locali/depositi. Inoltre, presso una casa di spedizioni gestita da cittadini extracomunitari, anch’essi di etnia cinese, sono stati rinvenuti numerosi cartoni contenenti circa 1.150 accessori di abbigliamento contraffatti pronti per essere immessi nel mercato delle provincie etnea ed aretusea.
I responsabili, 5 cittadini cinesi e 1 italiano, titolari di attività commerciali del settore, assieme ad altro soggetto italiano, sono stati denunciati a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria, per violazione alla normativa sulla contraffazione del marchio, ed anche alla locale CCIAA per violazione alla normativa in materia di sicurezza dei prodotti. Il valore di mercato di tutto il materiale sequestrato è quantificabile in oltre 2.600.000 euro. Si tratta indubbiamente di cifre che danno l’idea dell’entità preoccupante raggiunta dal “mercato del falso” che erode sempre più spazi di legalità, provocando danni consistenti al sistema economico e sociale, tipica manifestazione di illegalità economica, che vede la contraffazione connessa anche con lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, con il favoreggiamento della immigrazione clandestina, nonché con il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti. Si è riscontrato, inoltre, una estensione e diversificazione dei prodotti contraffatti, che non sono costituiti solamente da beni di lusso e di costo elevato, ma interessano anche merci di uso comune. Il mercato del falso consente di immettere in consumo prodotti con caratteristiche simili a quelli ufficiali a prezzi notevolmente più bassi e quindi alla portata di una platea di consumatori più estesa. In un contesto sempre più diversificato, nel quale nessun prodotto è ormai immune dal rischio di essere falsificato, l’aspetto che allarma maggiormente è la crescita di sequestri di prodotti pericolosi per la salute degli acquirenti e per la sicurezza pubblica, in specie giocattoli, prodotti per l’infanzia o medicinali.
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