Dopo il grande successo teatrale di “Cenerentola”, Roberta Lanfranchi ritorna protagonista in teatro sempre sotto “la guida” del regista Massimo Romeo Piparo e della sua commedia “Smetti di piangere Penelope”.
Signora Lanfranchi le rubo solo 5 minuti prima della prova generale per scambiare quattro chiacchiere.
“A parte diamoci del tu e poi non ti preoccupare per il tempo”.
Cosa rappresenta il teatro nella tua vita?
“Una botta di energia, una adrenalina pura. Salire su un palcoscenico è meraviglioso. A volte in televisione non c’è neanche il pubblico in studio quindi si dialoga davanti ad una telecamera. In teatro invece ti prendi molte grandi soddisfazioni, perchè ricevere l’applauso del pubblico pagante dopo tanta fatica, sudore è davvero una bella gioia. Il teatro è un po come un amore di una vita”.
Il tuo personaggio è una donna che ha già deciso tutto per suo figlio ma quanto Roberta ha dato ad Anna e quanto Anna ha dato a Roberta?
“Anna non mi somiglia affatto. Lei è una Pr snob dedicata allo shopping, agli stilisti, agli aperitivi con gli amici. Io invece amo stare a casa a cucinare. Io le ho dato la mia freschezza la mia ironia e lei mi ha fatto capire come oggi tante donne non vogliono o non possono avere un figlio o una famiglia per paura del fine mese. Avere una casa è diventato un optional”.
Nella vita privata, che mamma sei?
“Severa. Sono complice e caciarona con loro quando giochiamo e ci divertiamo insieme, però sono molto severa sullo studio e sull’educazione. Grazie, prego, per favore sono delle parole che pretendo anche perché i miei genitori mi hanno insegnato questo ed io ci tengo che i miei figli siano ben educati. Anche a tavola si mangia tutti insieme e composti”.
Sul palco siete tre prime donne, ma in realtà c’è stata mai un po’ di tensione tra di voi?
“Impossibile, Tosca e Samuela sono fighissime. Insieme siamo una botta di vita. Tosca è la nostra Red Bull e Samuela invece è la nostra serenità e tranquillità. Sinceramente andiamo d’accordo e tra di noi c’è un feeling particolare”.
Prima di salire sul palco c’è un portafortuna o un aneddoto particolare ?
“Pochi minuti prima di cominciare la mia parte, recito una preghiera che mi ha insegnato mia nonna e poi porto con me dei disegni portafortuna che mi fanno i miei figli”.
Che consiglio puoi dare a chi vuole diventare attore?
“Più che un consiglio sarebbe una punizione. In un momento dove ci sono tanti fondi tagliati per il teatro e la cultura è davvero difficile cominciare a lavorare in questo ambiente. Però sono dell’idea che se la passione è forte allora deve essere seguita e incoraggiata. Non importa essere attore o cantante, se uno ha la passione di fare il panettiere, il pittore o qualunque altro lavoro deve essere lasciato libero. Forzare la mano su altre decisioni, secondo me è uno sbaglio”.
Cosa ti riserva il futuro?
“Io sono un ariete e quindi sono una persona bella tosta. Per carattere voglio dedicare il mio tempo ad una cosa per volta impegnandomi al massimo e nel migliore dei modi. Adesso gireremo tutta l’Italia con questa commedia e poi si vedrà”.
Grazie mille e in bocca a lupo per la commedia.
“Grazie a te e complimenti per l’intervista. È stata carina perché non sono state sempre le solite domande”.
Simone Russo
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