Mentre a Roma si svolge la protesta più dura dei tassisti con il corteo dei mille al circo massimo, sale la tensione anche in Sicilia per la protesta degli autotrasportatori contro la Manovra del Governo. Da ieri bloccano in Sicilia strade, ferrovie e porti. La protesta continuerà fino alla mezzanotte di venerdì prossimo. A portare avanti il bloccol un movimento che si qualifica come ”Forza d’urto” e comprende camionisti aderenti all’Aias (Associazione imprese autotrasportatori siciliani), agricoltori riuniti sotto la sigla di ”Movimento dei forconi” e pescatori. Categorie unite nella protesta dall’esponenziale aumento del prezzo dei carburanti. Ma al caro-gasolio per i padroni dei Tir si aggiunge la crescita delle tariffe autostradali.
Questa mattina una quarantina di camion ha creato problemi davanti al Petrolchimico di Gela, dove la contestazione ha incassato la solidarietà di numerosi operai dell’indotto. A Lentini, invece, per poco non ci scappava anche il morto. Infatti un giovane venditore non si sarebbe fermato all’alt intimato dai manifestanti che lo avrebbero inseguito e una volta raggiunto, avrebbe estratto un coltello a serramanico ferendo al viso Alfredo Guercio, che è stato portato al pronto soccorso di Lentini. L’uomo è stato identificato e fermato dalla polizia. Inoltre nella cittadina i presidi del “Movimento Forza d’urto” al quale si è aggiunto il “Movimento dei Forconi” sono sette, alcuni nei punti di accesso alla città, altri sorti spontaneamente all’interno. Ma lo sciopero non si ferma e crea parecchi disagi sulla statale 640 a Caltanissetta, dove si è formata una fila di due chilometri. Rallentamenti anche sulla statale 626 Gela-Caltanissetta e sulla tangenziale di Catania al casello di San Gregorio. Alcuni autobus in partenza da Catania per Palermo hanno saltato la corsa, mentre i pescatori di Porticello, alle porte del capoluogo siciliano, hanno occupato i binari della ferrovia a Santa Flavia.
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