Continua con successo il calendario degli appuntamenti “Doppia scena” promossi dal Teatro Stabile di Catania e da “La Feltrinelli”. Lunedì 13 febbraio alle ore 17.30 sarà la volta dell’attore “catanese doc” Leo Gullotta impegnato fino il 26 febbraio al Teatro Verga con la commedia “Le allegre comari di Windsor”, ospite della stagione dello Stabile che vede l’adattamento e la regia di Fabio Grossi. L’incontro, che si svolgerà nel Megastore di via Etnea, verrà introdotto dal direttore dello Stabile di Catania, Giuseppe Dipasquale e dal direttore della sede Feltrinelli di Catania, Sunil George Salvini con la responsabile comunicazione ed eventi Sonia Patania.
Durante l’incontro, Leo Gullotta parlerà non solo dei suoi cinquant’anni di arte e teatro, ma anche della sua vasta curiosità del mondo, decodificato con l’occhio intelligente della satira. Gullotta, smilzo e con una linea invidiabile, porterà sul palcoscenico della sala Verga il suo Sir John Falstaff e ammette che «E’ vero, mi sono dovuto cucire addosso un personaggio grasso e grosso, a cui ho creduto di potere conferire un’aurea un po’mediterranea, riconoscendo nel testo di Shakespeare le linee comiche e grottesche di Plauto e Terenzio. In ogni caso il testo del Bardo è stato scrupolosamente rispettato, semmai snellito per ridurre i canonici cinque atti in due. Soprattutto abbiamo voluto cogliere l’attualissimo messaggio di una collettività che si agita sotto le gonne del potere. Un’umanità composita, spesso gretta e meschina, in cui si agitano tipi universali, come il benpensante, il geloso, lo scaltro, l’antipatico. Per non dire del pettegolo e maldicente, che sguazza in quel vizio capitale che oggi chiamiamo gossip. In questa visione Falstaff è un diverso, perché non è ipocrita e rivendica finoalla fine il coraggio di essere se stesso».
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