“Sant’Elia” semideserto, Cagliari e Palermo danno vita a una gara divertente, ricca di occasioni ed emozioni da entrambe le parti. Alla fine sono i sardi a spuntarla per due a uno, grazie soprattutto alla prestazione dell’ex Pinilla, giunto alla corte di Ballardini appena qualche settimana fa proprio da Palermo. Nel primo tempo il Cagliari dimostra subito di essere entrato in campo con la consueta concentrazione, disturbando la costruzione del gioco rosanero e difendendo in dieci grazie ai ripiegamenti difensivi di Thiago Ribeiro e Ibarbo. Nel Palermo privo di capitan Miccoli, è Ilicic a provare ad accendere la luce, ma Agazzi è attento. Dall’altra parte Viviano è chiamato agli straordinari, prima su Pinilla e poi su Ibarbo. In ombra Budan.
Nella ripresa, inizia subito forte il Cagliari, che al 56’ passa. Ibarbo sfonda dalla destra, bruciando sullo scatto Balzaretti, e mettendo dentro un pallone che Pinilla deve solo appoggiare in rete. Gol dell’ex con tanto di esultanza per il cileno. I rosanero accusano il colpo e rischiano di subire il raddoppio, ma Ibarbo prima ed Ekdal poi falliscono da buona posizione. Ultimi 15 minuti di fuoco. Nel Palermo entrano Vasquez ed Hernandez, ed è proprio l’uruguaiano a sfiorare il gol al 77’. Nel momento migliore dei rosanero, come spesso accade nel calcio, arriva il raddoppio dei sardi. Minuto numero 81, punizione di Pinilla respinta male da Viviano, Dessena da pochi passi indovina il tap-in vincente. Sembra il colpo del ko, ma un minuto dopo Giannoccaro valuta come volontario il mani in area di Perico. Dal dischetto, Hernandez spiazza Agazzi. Finale nervoso e convulso, ma il risultato non cambia. Segnali positivi per Bortolo Mutti, che però non riesce ancora a sfatare il tabù-trasferta. Buona prestazione per Abel Hernandez, rientrato oggi dopo il lungo stop, dimostratosi volitivo e freddo in occasione del rigore. L’impressione è che ai rosanero sia pesata troppo l’assenza di Fabrizio Miccoli, specialmente nella fase cruciale della gara, nella quale una delle solite invenzioni del capitano rosanero avrebbe potuto riaccendere la luce.
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