Palermo irresistibile, demolisce la malcapitata Lazio, conquistando la decima vittoria in casa della stagione con un 5 a 1 che non ammette repliche. Biancocelesti rimaneggiati e con ben cinque difensori indisponibili (Ledesma costretto a fare il centrale dietro), ma provare a trovare attenuanti ridurrebbe i meriti dei rosanero, perfetti e concentrati sin dai primi minuti. Modulo e interpreti ideali per Bortolo Mutti, che trova in Barreto, Migliaccio e Donati tre muri davanti la difesa, sui quali sbattono i velleitari tentativi della Lazio, che quasi mai oltrepassa la trequarti (Viviano sarà chiamato solo a qualche intervento di ordinaria amministrazione). Supremazia mai in discussione finchè le motivazioni hanno retto. A differenza di altre uscite, poche le sbavature quando il risultato era ancora in discussione. A sbloccare nel primo tempo due staffilate dalla distanza, al 10’ di Barreto e al 20’ di Donati, oggi migliore in campo. Pratica già chiusa nel primo tempo con il 3 a 0 di Silvestre al 42’, lasciato inspiegabilmente libero di colpire di testa su cross di Miccoli.
Dopo la rimonta con il Cesena di giovedì scorso, la Lazio sperava in un’altra impresa, ma obiettivamente i ragazzi di Reja avevano la testa altrove e nel secondo tempo l’incubo è proseguito. Basta un minuto a Igor Budan per battere Marchetti, ce ne vogliono solo altri tre per il 5 a 0 di capitan Miccoli, perfettamente servito da Ilicic ma in posizione dubbia. La Lazio non ha moti d’orgoglio e senza Klose in campo (sostituito per un problema fisico all’intervallo) è praticamente impossibile capitalizzare il poco gioco prodotto. Il Palermo a risultato acquisito allenta un po’ la tensione, si vede qualche errore gratuito della retroguardia. Proprio da una dormita della difesa nasce il gol della bandiera di Kozak (84’), nient’altro che una goccia nell’oceano rosanero. Palermo che adesso vede l’Europa, distante soli 3 punti (i 37 del Napoli), obiettivo possibile se al Barbera le prestazioni continuano a seguire questa falsariga e se lontano da Palermo si dimostra più determinazione. La Lazio invece viene raggiunta dall’Udinese al terzo posto. Reja avrà da lavorare soprattutto sul morale dei suoi ragazzi, rinunciatari e quasi già rassegnati sin dal primo gol rosanero.
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