La mafia gelese avrebbe voluto uccidere il deputato regionale Calogero Speziale (Pd), attuale presidente della Commissione Antimafia regionale. Nel corso della deposizione di ieri al processo ‘Leonina’, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, a Palermo, due collaboratori di giustizia Carmelo Billizzi e Crocifisso Smorta hanno rivelato il progetto di morte per il deputato pd. I due collaboratori di giustizia, sono ex esponenti della famiglia Emmanuello di Gela. Smorta ha rivelato che, nel 1998, a Speziale fu incendiata l’auto, perché si opponeva all’ingresso di Roberto Alabiso nella Giunta comunale, un consigliere del Pd, cognato dei fratelli Sciascia. Billizzi ha poi vuotato il sacco sostenendo che i vertici di Cosa nostra gelese gli avevano ordinato di sparare a Speziale, in occasione di una festa nella villa di amici del deputato, nelle campagne di Gela. L’agguato a Speziale fallì perché l’esponente del Pd non si presentò alla festa. Anche il pentito Rosario Trubia, detto ‘Nino D’Angelo’, aveva parlato in precedenza di un commando di più killer che attese invano Speziale. Lo stesso Trubia, incontrando Speziale in un autolavaggio, tentò di intimidirlo con minacce di morte.
Solidarietà del Presidente della Regione, Lombardo, che anche a nome della Giunta di Governo ha dichiarato: “Conosco Lillo Speziale da tempo e ne apprezzo le doti umane e politiche. Quanto dichiarato da due collaboratori di giustizia su un presunto piano volto ad ucciderlo dispiacciono e rattristano. Desidero non solo esprimergli solidarieta’ ma rassicurarlo sul sostegno che tutto il governo regionale intende continuare a dargli nell’impegno antimafia che ha sempre portato avanti con coraggio, dedizione e determinazione”.
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