"Il Maso, come viene definito dai fan, sia prima dell’inizio del concerto che anche dopo, ha voluto incontrare i suoi fan per le foto ricordo e firmare gli autografi".
Un pubblico proveniente da tutta la Sicilia orientale ha affollato fin dalle prime ore del mattino il centro fieristico “Le Ciminiere” per la tappa catanese del tour teatrale di Marco Masini. Il Maso, come viene definito dai fan, sia prima dell’inizio del concerto che anche dopo, ha voluto incontrare i suoi fan per le foto ricordo e firmare gli autografi.
Incontrare i fan non è proprio una caratteristica di tutti gli artisti, come mai questa scelta?
“Credo sia una cosa normale – spiega Masini – perché è doveroso ringraziare tutti i fan. Apprezzo tantissimo il ricevere i regali per Natale, compleanni e avvenimenti. È giusto incontrarli per premiare le loro emozioni, le loro lettere ed anche i loro sacrifici per arrivare ad un mio concerto. Istaurare un buon rapporto con i fan è un dovere perché quando li vedi piangere per le tue canzoni vuol dire che riusciamo a condividere le stesse emozioni”.
Niente di importante è il nome del tour, ma cos’è importante nella sua vita?
“Tutte le cose della vita sono importanti. Sicuramente ai primi posti ci sono i sentimenti, gli affetti e nel mio caso anche mio padre e mia 
sorella”.
Sul palco di Sanremo del 2009 ha presentato il brano “L’Italia” in cui denuncia un paese in cui tutto va male, ma a distanza di 3 anni, cos’è cambiato?
“Niente. Stiamo vivendo una realtà figlia di tanti errori. Non c’è più fiducia in questa Italia, purtroppo non ci sono più gli uomini di una volta. Non importa un governo tecnico o no, perché tanto siamo sempre noi a pagare gli errori passati. È un periodo negativo per le nuove imprese e dobbiamo sperare nel futuro dei giovani. Loro hanno un ruolo importante per ritornare a vivere. Dovremmo aspettare molti anni, dovranno passare molti uomini. Spero che i nostri nipoti possano avere tempi migliori”.
Nella terza parte del suo tour, canta “Anna e Marco” di Lucio Dalla, qual’era il vostro legame?
“Non avevamo un legame importante però abbiamo cantato diverse volte insieme. Credo che questo mio omaggio, è un omaggio dovuto perché lui è il più grande cantante italiano a livello tecnico”.
Che consiglio si sente di dare ai giovani che vogliono intraprendere la sua carriera? L’unica opportunità sono i talent?
“Non sono né a favore, né contrario ai talent. Io sono per le belle canzoni. Purtroppo oggi non esistono più quelle persone che scoprono nuovi talenti. Il mio consiglio è quello di iniziare un cammino individuale e più autodidatta”.
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