Le province di Modena e Ferrara le più colpite e la terra trema ancora. Niente tregua durante la notte. tantissime le scosse di terremoto registrate nella zona colpita in dieci giorni da due violenti sismi di magnitudo 5.9 e 5.8, che hanno causato un totale di 16 morti, un disperso ma gli sfollati sono tantissimi circa 14.000. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5:15 di oggi la più forte è stata alle 3:54, con magnitudo 3.4 ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso. “Da ieri sera alle ore 18.00 sono stati 115 gli eventi registrati fino a questa mattina – rendono noto i tecnici dell’Ingv – questi ultimi 13, hanno avuto una magnitudo maggiore di 3.0. L’evento più forte si è verificato alle ore 20.28 del 29 maggio con una magnitudo 3.9 richter”.
Uno degli operai morti nel crollo di un capannone a Medolla è di Messina e si chiamava Paolo Siclari, 37 anni. Il sindaco Giuseppe Buzzanca ha manifestato il suo cordoglio ai familiari, Gaspare e Concetta Siclari, che vivono nella città peloritana. Siclari si era sposato con Viviana Lo Furno il 10 aprile del 1999 ed era padre di due figli. Dal giugno del 2001 si era trasferito al nord per lavorare. Il corpo di Siclari, che viveva a Castelmassa (Rovigo), è stato recuperato tra le macerie del capannone della Haemotronic. Risulta miracolosamente illeso un concittadino di Siclari che lavora nella stessa azienda, Alessandro Sghembari. Al momento della scossa si era recato al bagno, una circostanza che gli ha probabilmente salvato la vita.
I soccorsi sono ancora a lavoro e si scava ininterrottamente tra le macerie. La Protezione Civile invita a lasciare libere le strade, come la Statale 12 del Canaletto, che unisce Mirandola a Modena, via preferenziale per i soccorsi. Oltre ai crolli nei comuni vicini all’epicentro del sisma (Medolla, Mirandola e Cavezzo) ne sono stati registrati ancora a Mirandola (compromessi il duomo e la chiesa di San Francesco), Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Nel bolognese, il centro storico di Crevalcore è stato sgomberato, solo nel paese si registrano 2.000 senza tetto.
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