Il proprietario della Dr Motor, Massimo Di Risio, ha chiesto altri 15 giorni per risolvere i problemi finanziari, prima dell’insediamento nello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. La risposta del governo non si è fatta attendere, nel frattempo si attiverà per cercare soluzioni alternative. È quanto si è delineato dall’incontro che si è tenuto al ministero dello Sviluppo economico a Roma. In una dichiarazione riferita da un portavoce il patron della Dr Motor ha detto che “condivide la scelta del governo di iniziare una fase di ricerca di possibili alternative, concedendosi però la possibilità di rientrare in corsa”. “Noi abbiamo chiesto una proroga di 15 giorni – ha spiegato – siamo fiduciosi, confidiamo che in questo lasso di tempo possiamo trovare la soluzione, che in realtà già abbiamo, dobbiamo soltanto concretizzarla”. Inoltre la Dr ha sottolineato che deve essere risolta la questione degli esodati, “altrimenti il nostro piano non funziona”. Alla domanda su quanti fossero i possibili partner, la Dr ha risposto che ne esiste “uno”.
L’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ha spiegato che “il gruppo Dr non ha dato formali soluzioni alle richieste fatte dal governo e dalla regione sul problema della capitalizzazione”, ecco che “la presa di posizione del governo è stata nitida, ricominceremo a cercare soluzioni alternative” per il rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. “Tuttavia – ha aggiunto – nel frattempo ci sarà la formalizzazione di questa ipotesi da parte di Dr, ci riserveremo di valutarla”. Quanto al problema dei 640 esodati “è stato ribadito nitidamente quanto previsto nell’accordo del primo dicembre, il governo si è impegnato a rispettare quanto sottoscritto in quell’accordo e ad aprire anche a tale proposito un tavolo che si occupi pure di questi lavoratori”, ha spiegato Arcuri. Inoltre l’ad di Invitalia ha sottolineato: “Capiamo che si vive la fase più delicata di questa lunga storia, sappiamo che dobbiamo dare risposte in tempi ravvicinati”. A tal riguardo ha aggiunto, rispondendo alle domande dei cronisti: “Invitalia ha avuto la responsabilità di proporre al Governo e alla Regione possibili soluzioni alla riconversione del sito e io non mi sento la responsabilità di avere posto le soluzioni sbagliate tra quelle che ci sono pervenute”. Anche se, ha precisato, “nel mio mondo ideale da cittadino e da pubblico amministratore mi sento in colpa”, ma “il nostro mondo ideale non concilia con quello reale”.
Al tavolo al ministero dello Sviluppo economico, l’esecutivo ha dunque ribadito i suoi impegni per i circa 640 esodati dello stabilimento siciliano. La conferma arriva dal sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato: “Abbiamo trovato l’intesa. Il governo s’è impegnato a trovare una soluzione per i 640 esodati della Fiat e ha garantito un altro anno di cassa integrazione per tutti i lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese, in aggiunta a quello in scadenza a fine dicembre”. Già il 20 giugno, la vertenza Fiat di Termini Imerese tornerà sul tavolo del ministero per lo Sviluppo economico con un nuovo incontro.
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