Consiglio comunale di Catania. Dopo ampia discussione il consiglio comunale nella seduta di ieri sera ha approvato la deliberazione che prevede l’imposta municipale propria – determinazione misura delle aliquote e detrazioni di imposta per l’anno 2012. L’atto è passato con 23 voti favorevoli e 7 contrari. La delibera adottata prevede le seguenti aliquote in millesimi: il 4 per mille, per le abitazioni principali dei soggetti residenti, per le categorie A4, A5, e A6; l’aliquota del 5,5 per mille, per le abitazioni principali dei soggetti residenti, per le categorie A2 e A3; il 6 per mille, le abitazioni principali dei soggetti residenti, per le categorie A1, A7, A8 e A9;il 2 per mille, per i fabbricati rurali ad uso strumentale;il 10,6 per mille per altre fattispecie di fabbricati. L’unica variazione apportata alla proposta originaria un sub-emendamento del consigliere Rosario D’Agata(Pd) votato anche dai consiglieri dei gruppi di maggioranza presenti in aula, che riduce al 9,6 per mille dell’aliquota per i proprietari delle abitazioni affittate a canone concordato. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Raffaele Stancanelli e dall’assessore alle finanze Roberto Bonaccorsi per “il senso di responsabilità dimostrati dai gruppi di maggioranza che hanno sostenuto generosamente una deliberazione impegnativa ma indispensabile per garantire il mantenimento dei servizi essenziali alle fasce deboli dei cittadini, mantenere il funzionamento delle aziende partecipate comunali, prima tra tutte l’Amt, preservando il Comune dai pesantissimi tagli del governo nazionale con un’azione di serietà e buon governo nell’amministrazione della cosa pubblica”.
“Aliquote Imu al massimo, bilancio criticato pesantemente anche dai revisori dei conti. Molto allarmante la situazione finanziaria del Comune, nessun vero cambiamento”. Nuovo attacco del Pd all’amministrazione comunale di Catania durante una conferenza stampa a Palazzo degli Elefanti, alla quale erano presenti i consiglieri comunali Saro D’Agata, Francesca Raciti, Carmelo Sofia, Pippo Castorina e Francesco Navarria (gruppo misto). “L’amministrazione – ha affermato D’Agata – ha preferito aumentare al massimo le aliquote Imu con un aggravio esorbitante per i cittadini catanesi, soprattutto per le categorie più deboli (pensionati e famiglie monoreddito) anziché ridurre le spese per gli affitti passivi che incidono per circa sei milioni di euro. Necessario il reperimento di risorse che potrebbero scaturire da una più incisiva attività sulle sanatorie edilizie e da una politica più attenta ed efficace nel campo delle società partecipate”. “Il Pd – ha proseguito il capogruppo – si é impegnato al massimo per ridurre il danno ai cittadini causato dall’Imu. Abbiamo presentato, dopo il confronto con i sindacati e le associazioni di proprietari e inquilini, un emendamento, poi approvato, con l’abbassamento della aliquota relativa agli immobili locati a canone concordato”. Un’amministrazione comunale, secondo Francesca Raciti, “incurante delle proteste dei cittadini, dei commercianti e delle associazioni e ha operato scelte gravi e penalizzanti soprattutto per i ceti più deboli”. “I revisori – hanno detto i consiglieri – hanno espresso parere non favorevole per l’approvazione di tale documento. Sono state segnalate molte incongruenze, osservazioni e rilievi e soprattutto per quanto attiene l’evasione tributaria, mal contrastata dal Comune. Facile il paragone con il conto consuntivo 2003, anch’esso bocciato dal collegio dei revisori, che fece scaturire, allora, anziché un avanzo di amministrazione un forte disavanzo”.
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