Tra spintoni e urla, in attesa di sapere cosa sarà del loro posto i lavoratori aligrup erano ragruppati davanti a Palazzo della Cultura di Catania in attesa di parlare con il neo presidente della Regione Crocetta. All’interno la conferenza stampa per presentare il cantautore Franco Battiato, al quale il presidente aveva chiesto di occupare la poltrona di assessore regionale. la protesta dei lavoratori Aligrup (azienda leader nel settore dei supermercati in Sicilia che conta circa 1.600 dipendenti e che è in amministrazione controllata) è stata organizzata per conoscere che fine farà il gruppo siciliano con tutti i suoi lavoratori. Il sindaco Raffaele Stancanelli appena arrivato si è subito fermato a parlare con i manifestanti poi ha dichiarato: “E’ una bomba sociale pronta a esplodere, il presidente Crocetta si ricordi di loro. Il presidente della Regione non è certamente il responsabile di questa situazione, ma adesso va dedicata massima attenzione a questa vertenza. Non sono in ballo solo 1.800 famiglie, aspetto che già di per sé sarebbe gravissimo, ma anche l’indotto e la stabilità del territorio”.
Al centro commerciale Centro Sicilia di Misterbianco un gruppo di lavoratori Aligrup è salito sul tetto e ha incominciato lo sciopero della fame. La situazione è molto tesa, i dipendenti da 4 mesi non ricevono stipendio e molti punti vendita stanno chiudendo per mancanza fondi e scorte nei supermercati. I sindacati sottolineano che i lavoratori sono esasperati per la gravissima situazione che non consente loro di avere né reddito né prospettive lavorative. Per questo motivo la protesta andrà avanti sino a quando gli impiegati non avranno notizie confortanti per loro e le rispettive famiglie. Aligrup è controllata, per il 15%, da un amministratore giudiziario, per le vicende che hanno interessato il suo proprietario, Sebastiano Scuto. Ieri la sezione Fallimentare del Tribunale di Catania ha rinviato la decisione sulla richiesta di ammissibilità al concordato avanzata dalla società, dopo che la prima sezione della Corte d’appello ha revocato l’incarico al commissario giudiziario Massimo Consoli che da tre mesi seguiva le trattative per la cessione delle attività.
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