Catania. Il rettore Antonino Recca lascia la prestigiosa carica e ha chiesto alla professoressa Carnazza di volerlo sostituire “in ogni funzione rettorale per l’intera durata del superiore impedimento, e cioè dal 3 gennaio al 26 febbraio 2013, certo del massimo impegno che saprai profondere nell’assolvimento dei compiti vicariali”. Quindi il prorettore vicario dell’università di Catania, Maria Luisa Carnazza, assumerà le funzioni di rettore fino al 26 febbraio prossimo. “A prescindere dall’eventuale mia candidatura alle prossime elezioni politiche che sarà decisa dal vertice nazionale dell’Udc e dai garanti di coalizione, su proposta del Comitato provinciale dell’Udc catanese – ha dichiarato il rettore – è comunque mia intenzione partecipare attivamente alla campagna elettorale, per il successo democratico dell’Unione di Centro e del progetto Monti per l’Italia”.
Mario Marino, decano dei professori ordinari dell’università di Catania, ha confermato che le votazioni per l’elezione del nuovo rettore si terranno il prossimo 21 febbraio. Non è stata accolta la richiesta di uno dei candidati di spostare la data delle votazioni perchè la data potrebbe configgere con le politiche. Il prof. Marino ha anche confermato che l’eventuale seconda votazione resta fissata per il 28 febbraio, così come le date per la terza votazione e l’eventuale ballottaggio che si terranno rispettivamente il 7 e il 14 marzo. “Ho deciso di lasciare immutate le date originariamente fissate – comunica il prof. Marino – in quanto lo spostamento non è condiviso da tutti gli aspiranti candidati e da un’ampia fascia di elettori e, soprattutto, perchè la mozione approvata nella seduta del Senato accademico dello scorso 29 ottobre, in cui il rettore Recca viene invitato a “limitare, fino al completamento dell’iter elettorale, la propria attività istituzionale a quella ordinaria, indifferibile e necessaria”, a mio giudizio ha creato una situazione anomala da cui occorre uscire in tempi brevi – conclude il prof. Marino – non mi sento pertanto con una mia decisione di rinvio di favorire il prolungarsi di questo stato di cose”.
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