Ars. Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, acquista la maggioranza in Assemblea regionale. Dopo quattro mesi dalla sua elezione i deputati che lo sostengono adesso sono 46 su 90, 8 in più rispetto ai 37 originari. Il riassetto parlamentare è frutto della nascita del nuovo gruppo guidato dal deputato Salvatore Cardinale (Democratici e riformisti per la Sicilia), presentato oggi proprio dal presidente Crocetta, che è in forza di otto parlamentari: quattro provenienti dall’ex Movimento per il territorio e quattro da altri schieramenti, anche di centrodestra. A farne parte sono otto parlamentari: i quattro provenienti dal Movimento per il Territorio e Riccardo Savona, Edy Tamajo, Giuseppe Picciolo e Marco Forzese. Il gruppo è nato con il patrocinio dall’ex ministro Totò Cardinale e del presidente Rosario Crocetta, animatori del nuovo soggetto politico che sosterrà la lista Il Megafono al Senato. Il nuovo gruppo è collegato al gruppo Lista Crocetta, presidente dell’intergruppo il deputato Antonio Malafarina.
Pioggia di critiche anche da parte del Pds-Mpa che ha definito “una transumanza di deputati e politici” a sostegno di Crocetta, annunciando un esposto alla Procura di Palermo. “Esposto in Procura? – dice Crocetta – Ma di cosa stiamo parlando? Rimango attonito. Il Pds-Mpa farebbe bene, come fanno i pentiti, a denunciare le loro colpe. Si tratta di scelte fatte da persone in dissenso con i loro ex partiti: non c’è alcun do ut des”.
Il deputato Francesco Scoma, capogruppo del Pdl all’Ars riferendosi alla ufficializzazione della cosiddetta quarta gamba del governo, ha commentato:”È un mercato delle vacche, su questo non ci sono dubbi, staremo a vedere se saranno vacche grasse o, piuttosto, e come penso io, vacche magre, da carestia, o mucche pazze”.
Non si è fatta attendere la replica di Crocetta: “Ma quale mercato delle vacche. Di mercato delle vacche sono esperti quelli del Pds-Mpa, loro conoscono bene quest’esercizio commerciale. Durante le regionali Raffaele Lombardo diede 500 incarichi e l’Assemblea fu costretta a varare la legge blocca nomine. Che avremmo dovuto fare, allora? Chiamare i caschi blu dell’Onu?”.
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