Ars. Votazione finale del ddl sull’abolizione delle Province. Si tratta di quella che il deputato regionale del Pdl, Giorgio Assenza ha definito con disprezzo “Legge Giletti”. Essa, fa riferimento al conduttore della trasmissione di Raiuno ‘L’Arena’ dove il governatore Rosario Crocetta rivelò qualche tempo fa l’intenzione di abolire le Province in Sicilia. La norma era stata approvata ieri sera. Quindi, al posto delle attuali nove Province, secondo le linee del governo regionale, nasceranno circa 12 liberi consorzi che non gestiranno spesa ma saranno enti di programmazione su aree territoriali da 150 mila abitanti. A presiederli saranno sindaci indicati dalle assemblee di amministratori senza alcuna indennità aggiuntiva, gli enti dismessi accorperanno le funzioni di Ato, distretti turistici, Srr e altro.
Stamane in conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo d’Orleans il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta ha anticipato gli indirizzi. Fuori dai consorzi le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Ogni consorzio avrà un comune capofila (quello col maggior numero di abitanti); oltre alle attuali nove aree, secondo Crocetta, si potrebbero aggiungere i consorzi di Catagirone, Marsala e nelle aree dei Peloritani e dei Nebrodi. “Qualcuno ha detto che il governo ha scritto una pagina di storia – ha ironizzato Assenza – ieri è stata scritta una pagina di cabaret di terz’ordine. In questa legge si ravvisa solo demagogia, che può essere intestata a Giletti-Crocetta-Cancelleri”. Dal canto suo Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento cinque stelle all’Ars, ha sottolineato: “L’abolizione delle Province è merito soprattutto nostro, che abbiamo riportato il dibattito sulla giusta strada, quando il governo sembrava optare per una riforma differente, che anzichè abolire l’ente lo rinforzava”. Poi, conclude il grillino: “sul voto per l’abolizione delle province a differenza di quanto dice Crocetta, siamo stati determinanti. Siamo i primi in Italia ad abolire questo inutile carrozzone. Finalmente da ogni parte del Paese si guarderà alla Sicilia come un esempio virtuoso e non come ad una fiera degli sprechi e degli inutili stipendifici”.
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