Sparatoria davanti Palazzo Chigi. Si sono uditi diversi colpi di pistola sono stati esplosi intorno alle 11.40 davanti a Palazzo Chigi. Sono sette i bossoli che la polizia scientifica ha identificato a terra a Piazza Colonna, dove è avvenuta la sparatoria. Due carabinieri in terra, feriti. Anche una passante incinta è stata colpita di striscio. I carabinieri feriti sono un brigadiere e un appuntato. Il cinquantenne Giuseppe Giangrande, ferito alla colonna vertebrale, è originario della provincia di Palermo. Il fratello Italo gestisce un bar molto noto a Monreale, in piazza Vittorio Emanuele. “La situazione è molto grave. Il paziente deve essere sottoposto a un intervento neurochirurgico ed è assistito da un respiratore automatico ed è ricoverato al Policlinico Umberto I. La moglie di Giangrande è morta a gennaio per una malattia. I vicini di casa descrivono la famiglia come molto gentile e cordiale, ma riservata. L’abitazione dove vive Giangrande, a Prato, è chiusa. La figlia, 23 anni, è partita per Roma, appena saputo del ferimento del padre.
L’uomo che ha sparato è stato fermato dalle forze dell’ordine, anche lui è rimasto ferito durante una colluttazione mentre tentava di fuggire. E’ un quarantanovenne originario di Rosarno (Reggio Calabria) ma domiciliato ad Alessandria, Luigi Preiti, che si è presentato davanti alla sede del governo in giacca e cravatta e all’improvviso ha aperto il fuoco contro i due militari che presidiavano il territorio. L’uomo non ha precedenti penali, né ha il permesso per detenere armi. Da un pò di tempo era senza lavoro, un matrimonio fallito alle spalle e tanta disperazione, tanto che dopo l’atto aveva intenzione di suicidarsi. Secondo gli investigatori ha sparato per uccidere. Secondo quanto riferito dal fratello l’attentatore Luigi Preiti, non ha mai avuto problemi psichici ma ha perso recentemente il lavoro.
Le sue difficoltà economiche potrebbero essere causate da problemi di gioco: già prima della separazione dalla moglie, spendeva molti soldi per il gioco. Potrebbero essere questi motivi che lo avrebbero allontanato dalla famiglia e che gli hanno fatto perdere il lavoro. Per gli investigatori era a Roma per compiere un gesto eclatante, di disperazione. “Non è uno squilibrato né un terrorista – ha aggiunto il fratello -. E’ una personale normalissima”. Ultimamente, non sopportando più la condizione di senza lavoro, girava l’Italia in cerca di un posto. I guai economici di Preiti sarebbero dunque stati la causa della separazione dalla moglie, rimasta a vivere con il figlio ad Alessandria, e del ritorno in Calabria, in casa con gli anziani genitori. Ieri è arrivato a Roma e ha dormito in un albergo del centro. Gli investigatori cercano di capire da dove proviene la pistola. Perquisizioni nell’hotel e in Piemonte in casa dell’ex moglie che dichiara di essere sconvolta, per l’atto commesso dall’ex marito. Il fratello, ha chiesto scusa ai familiari dei carabinieri feriti.
Secondo quanto affermato dal neo ministro dell’Interno Angelino Alfano l’attentatore aveva intenzione di suicidarsi dopo aver sparato ai carabinieri, ma non è riuscito nel suo intento perché aveva terminato le cartucce nel caricatore. Alfano ha parlato di un “tragico gesto criminale di un disoccupato”. Il procuratore aggiunto di Roma, Pierfilippo Laviani, ha riferito che Preiti “ha ammesso di avere sparato; la sua intenzione era quella di colpire i politici”. Il 49enne è piantonato all’ospedale San Giovanni della capitale.
La sparatoria ha destato grande agitazione nella sala al Quirinale, dove si stava svolgendo il giuramento dei ministri del governo Letta proprio mentre firmava il neo presidente del consiglio. Al presidente Giorgio Napolitano che si apprestava a stringere la mano ai componenti del nuovo governo, prima della tradizionale foto di gruppo, si è avvicianto un funzionario del Quirinale per informarlo di quanto avvenuto. Il giuramento è si è svolto ugualmente. La folla assiepata davanti al Quirinale è stata fatta subito allontanare. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri lasciando il Quirinale ha rilasciato una dichiarazione: “Non credo a una regia. Penso e spero sia un fatto isolato, ma non è mio compito occuparmene”.
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