Mascalucia. E’ la sofferenza ad accomunare due realtà apparentemente lontane. Il canto degli schiavi nelle piantagioni del Mississippi e quello dei minatori siciliani, un dolore che lega due mondi distanti. Solo la melodia ripetitiva dei gospel e i canti delle miniere riescono a dare sollievo a chi ha perso speranza e libertà. Una fotografia sfocata dei secoli scorsi ma attuale come non mai in un momento di grande sofferenza causata dalla crisi globale. In tal senso l’Associazione in Blues ha voluto dedicare uno spazio di cultura e ricerca, il Sicily blues, all’interno del Festival Etna in blues, di scena dal 25 al 27 luglio al Parco Trinità Manenti, traendo spunto da uno studio condotto da Marco Corrao nel quale emerge la lunga ricerca portata a termine negli anni ‘50 da Alan Lomax, etnomusicologo americano in giro per la Sicilia, importante tappa del suo viaggio, confermando l’esistenza di un blues isolano. Sarà lo stesso Corrao, giovedì 25 luglio dal palco del Festival, a ripercorrere le tappe di quel viaggio, intonando gli antichi canti di contadini e minatori insieme all’aedo cantore Alfio Patti. Quest’ultimo da circa 30 anni si occupa di lingua e poesia siciliane oltre cha alla riscoperta degli antichi canti. Il tutto abilmente diretto dalla professionalità del giornalista e studioso Marco Basso, anche quest’anno egregio conduttore delle tre serate del Festival.
A scaldare il pubblico della prima serata saliranno sul palco i messinesi Hideaway, una delle band vincitrici del concorso On the road. L’attenzione degli amanti della musica del diavolo sarà catturata da Roland Tchakounte. Ma non è tutto. All’interno del Parco Manenti anche uno spazio riservato agli artigiani che con il loro impegno portano avanti le tradizioni siciliane reinterpretate e coniugate alla tecnologia più moderna quale il processo di riciclo di materiali. Come ogni anno anche Amnesty International sarà presente per sensibilizzare il pubblico sui temi dei diritti umani. Il Festival Etna in blues, dunque, non è solo musica ma impegno sociale oltre che un’importante opportunità per il turismo etneo. Da non perdere la serata del 26 luglio con James Thompson e del 27 con Eugene Hideaway Bridges. Per ogni info su prevendita e programma del Festival www.etnainblues.it
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