Catania. Dalle prime indagini, pare che quello dei profughi egiziani e siriani sbarcati alla plaia di Catania potrebbe non essere stato un viaggio lungo viaggio culminato con l’annegamento di sei giovani. Al momento i fermati dalla polizia e carabinieri sono due. Si tratta di due minorenni che all’interno dell’equipaggio avrebbero avuto il compito di vivandieri (A.N.T.H.H. di 16anni e H.M.H di 17anni). I due ragazzini sono indiziati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e si trovano in stato di fermo. Secondo le testimonianze di alcuni clandestini, raccolte dai magistrati coordinati dalla Procura di Catania e dalla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Catania, ieri mattina tre membri dell’equipaggio si sarebbero lanciati in mare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I due fermati si trovano al Centro di Prima Accoglienza del Tribunale per i Minorenni di Catania, a disposizione dei magistrati e già supportati da un mediatore culturale egiziano e dagli educatori sociali che li supportano. Secondo la ricostruzione dalla procura, il gruppo di migranti sarebbe salpato circa sette giorni fa dal nord dell’Egitto probabilmente a bordo di un grosso mercantile che li ha portati al largo della Sicilia.
Arivati in prossimità delle coste siciliane sono stati fatti salire sul piccolo e vecchio peschereccio che trainavano. Il natante per oltre 24 ore ha seguito la grossa nave, poi è stato sganciato e indirizzato verso la costa ha navigato per circa 36 ore in mare, prima di arenarsi davanti il lungomare della Plaia. Gli investigatori ritengono la ricostruzione fornita dagli stessi naufraghi “univoca e attendibile”, suffragata anche “dalle non cattive condizioni di salute” degli extracomunitari che sarebbero rimasti senza alimenti e bevande nelle ultime 12 ore. Potrebbe non essere stato un viaggio lungo quello dei migranti egiziani e siriani arrivati ieri a Catania con lo sbarco dove sono annegati i sei giovani. Questa, è l’ipotesi al vaglio di investigatori e della Procura distrettuale che sembra privilegiare l’esistenza di una grande nave che avrebbe trainato il piccolo peschereccio in legno lasciandolo poi al largo della Sicilia. Tra i rilievi a sostegno di questa ipotesi anche lo stato di salute degli extracomunitari: provati e affamati, ma che non avevano segni evidenti di avere fatto una lunga traversata in mare.
In queste ultime ore dalla scuola Doria, allestito dal Comune come ricovero d’urgenza, durante la notte sono scappati alcuni dei migrati ricoverati nel plesso. In queste ore, il vicesindaco Marco Consoli e l’assessore all’Integrazione sociale, Valentina Scialfa, continuano a lavorare all’interno della scuola Andrea Doria di San Cristoforo per assicurare le migliori condizioni di accoglienza ai migranti. Le prime cure ai sopravvissuti sono state prestate dalla Protezione civile comunale sulla spiaggia del Lido Verde della Plaia. “Poi il viceprefetto Sarita Giuffré – ha spiegato il vice sindaco Consoli – ha dato disposizione di portare gli immigrati nella sede della Capitaneria di porto, per attuare le procedure di identificazione per trasferirli nel Cara di Mineo. Sul posto sono presenti in pianta stabile personale della Croce Rossa, 118, questura e vigili urbani, nel frattempo il Comune, tramite la Multuiservizi che opera con due turni di lavoro, contribuisce per la pulizia e per l’igiene. All’interno della scuola, ieri sera, c’erano 41 adulti di nazionalità siriana e un bambino.
Intanto il sindaco di Catania in un intervista a Sky tg denuncia: “una vera e propria organizzazione criminale, l’ inchiesta è in corso – ha detto – Hanno fatto morire queste persone con un rischio incredibile – ha aggiunto amareggiato – Un gesto irresponsabile, un massacro. Vorrei lanciare un appello: nei prossimi mesi ci saranno tanti altri sbanchi, è l’ Europa che deve affrontare tutte queste emergenze, non i singoli comuni. L’ Europa deve farsi carico di un esodo che può avere conseguenze gravissisme. Quanto alla legge Bossi-Fini? È una legge vecchia e figlia di un periodo diverso della storia del nostro paese. Inoltre il reato di clandestinità non ha dato esiti positivi, spesso ha creato danni ed è il caso di voltare pagina”. Intanto il 14 agosto a Catania è stato proclamato il lutto cittadino, bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea degli uffici pubblici saranno esposte a mezz’asta e saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche. La giornata di mercoledì è stata scelta anche per avere il tempo di organizzare eventuali funerali.
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