Distributori carburante. Più di mille distributori stradali di carburante ispezionati (per l’esattezza 1.216) e 174 irregolarità scoperte. I casi più clamorosi in provincia di Napoli, a Palermo e a Reggio Emilia. In due impianti del capoluogo siciliano finiti nel mirino dei finanzieri, i quali, hanno scoperto la manomissione dei sigilli di taratura apposti dall’Ufficio metrico e l’alterazione dei misuratori, con l’erogazione di carburante inferiore dell’8% rispetto a quanto visualizzato sui display. Le fiamme gialle hanno sequestrato 4 serbatoi interrati, 7 colonnine erogatrici, 10 pistole di erogazione, circa 13.100 litri di benzina e 2.200 litri di gasolio: sono stati denunciati due commercianti per frode nell’esercizio del commercio e uso o detenzione di strumenti di misurazione alterati. In provincia di Napoli, alcuni automobilisti poco dopo aver fatto il pieno sono rimasti bloccati per guasti al motore.
Le analisi chimiche, immediatamente eseguite in un laboratorio specializzato, hanno confermato la presenza del 15% di acqua, che rendono il prodotto non idoneo all’autotrazione. Il gestore è stato denunciato e l’impianto è stato sequestrato. In totale 68 gestori sono stati sanzionati amministrativamente, tra cui 61 per violazione della disciplina sui prezzi esposti non corrispondenti a quanto indicato dalle colonnine dopo il rifornimento e 7 per rimozione dei sigilli che assicurano il corretto e regolare funzionamento degli impianti. Questo è il bilancio dei controlli compiuti dalla guardia di finanza dall’inizio del mese di agosto. Nei casi più gravi, come acqua nel gasolio o erogazione di carburanti inferiore dell’8-10%, 11 gestori sono stati denunciati alle Procure della Repubblica per frode in commercio o uso di strumenti di misura alterati: 59 colonnine e pistole erogatrici sono state poste sotto sequestro.
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