Catania. Il Piano di riequilibrio economico si trova ora a Palermo, all’esame della Corte dei Conti la quale entro la fine del mese dovrebbe dare l’assenso o rimandarlo indietro. Quindi aumentano le speranze di un positivo epilogo per i conti della città. Infatti, il bilancio del Comune, non si trova più sotto stretta osservazione del Ministero, che ha approvato il Piano di rientro predisposto dalla passata amministrazione. Questo però non significa che la città sia fuori pericolo per quanto riguarda il possibile dissesto. Proprio i membri della Corte dei Conti, infatti, nutrono molti dubbi anche in merito al rendiconto del 2011 e al bilancio di previsione dello scorso anno (2012), approvato nel mese di marzo. A tal proposito, la Corte, il maggio scorso, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, ha elencato una serie di criticità relative ai bilanci 2011 e 2012 che, secondo l’organo di revisione di Palermo, renderebbero i bilanci non in regola. Una condizione che il Collegio aveva già segnalato in precedenza ma che, come scrivono gli stessi magistrati istruttori, non è stata superata. Nella nota si evince che in particolare, al rendiconto 2011, mancherebbe parte della documentazione e che, oltre tutto, sarebbe aumentato il disavanzo stimato in 62 milioni ai quali, però, sembrerebbero essersi aggiunti altri 30 milioni.
Preoccupa anche la situazione delle società partecipate, in particolare dell’Amt i cui conti, nonostante quanto affermato dalla precedente amministrazione, sembrerebbero peggiori del previsto. L’Amministrazione dovrà, dunque, rispondere entro la fine del mese di settembre con risposte concrete per dimostrare quanto registrato contabilmente. Secondo quanto affermato dall’ex Ragioniere generale, Giorgio Santonocito, che ha appena terminato l’incarico presso il Comune (che era stato confermato dall’attuale sindaco Bianco a titolo gratuito) i conti si presenterebbero in ordine e il Comune di Catania non rischierebbe nulla, ma dal documento della Corte dei conti che chiede all’amministrazione di adottare al più presto correttivi per evitare il peggio, non darebbe tante certezze.
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