Classe 1983, figlio dell’attore Aldo Reggiani e dell’attrice Caterina Costantini. Quattro cortometraggi. Tre videoclip musicali. Venti film per il grande schermo. Ventisette produzioni televisive. Lui è Primo Reggiani. Lo abbiamo incontrato durante la presentazione del nuovo film di Federico Moccia, “Universitari – Molto più che amici” all’interno del Trailer Film Fest di Catania. (Festival ad ingresso libero che si svolgerà dal 25 al 28 settembre. Leggi anche http://www.informasicilia.it/2013/09/23/catania-stefania-bianchi-presenta-il-trailer-film-fest/#.UkMUUhxH4dU )
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Trent’anni è già una carriera importante alle spalle. Che consiglio ti senti di dare ai giovani attori?
“Non mi sento di dare nessun consiglio – spiega Primo Reggiani – perché i consigli li dispensa chi si sente già arrivato e di sapere cosa è giusto più degli altri. Sinceramente, credo sia giusto inseguire i propri sogni e ovviamente ci vuole anche un pizzico di fortuna”.
Il tuo sogno da bambino era quello di fare l’attore?
“Volevo giocare nella Roma, però crescendo mi sono accorto di non avere le giuste qualità. Comunque seriamente sognavo di riuscire a trovare un lavoro che mi permettesse di divertirmi e di giocare. Io fortunatamente ho vissuto con dei genitori attori e sono cresciuto indirizzato in questo mondo. Recitare era il pane quotidiano della casa e quindi il diventare attore l’ho vissuto in modo diverso rispetto qualunque altro ragazzo. L’unica consapevolezza che ho, è quella che si deve essere consapevole che è un lavoro precario e che si può cadere in qualsiasi momento dall’onda. Magari tra un mese farò totalmente un altro lavoro”.
Nella tua carriera cinematografica anche la partecipazione al tanto discusso film “Melissa P.”. Una scelta forte quella di fare parte del cast. Come mai?
“Quando ho girato il film avevo 22 anni e non potevo scegliere cosa fare, nel senso che stavo entrando in un mondo nuovo. Ho fatto il casting insieme a tanti altri ragazzi in Italia e il regista ha visto in me la possibilità di interpretare quel ruolo. Appena mi è stata consegnata la sceneggiatura, ho letto il libro ed ho avuto anche un incontro con Melissa. Da lì ho capito che era una storia di coraggio. Lei ha raccontato la sua intimità. Se ognuno di noi facesse la stessa cosa, uscirebbero molti scheletri nell’armadio e riusciremmo a vivere anche meglio. Melissa ha voluto vivere una forte prova di coraggio. Sono molto contento di aver fatto parte di questo film”.
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Film che raccontava una storia siciliana. Siciliano è anche il tuo personaggio nel film “Universitari – molto più che amici”. Qual è il tuo rapporto con la Sicilia?
“Chiedo scusa fin da adesso a tutti coloro che andranno a vedere il film. Ho cercato di prendere un accento siciliano, scusatemi. Adoro questa bellissima regione che riesce ad offrire a 360° tutto quello che di più bello può esistere. Personalmente adoro andare alla ricerca dei vari dialetti e delle vari culture. In Italia riusciamo a vivere una realtà che non si riesce a vivere da nessun’altra parte. A distanza di 30 km da un posto all’altro ci si può imbattere in altri dialetti, altre culture, altre tradizioni. Credo sia qualcosa di stupendo. In Sicilia, comunque, vengo spesso in vacanza”.
Attore di teatro, televisione e cinema. Quale prevede più impegno?
“L’impegno è sempre lo stesso. Cerco di essere un buon attore in tutti i ruoli che ricopro. Metto interamente anima e corpo in ogni mio personaggio a prescindere se si tratti di teatro, televisione o cinema. Sicuramente cambia il bacino di utenza. In televisione ci sono sicuramente migliaia di persone che ti stanno guardando però è un recipiente che viene dato ed offerto a chi è a casa. Il cinema è come se il pubblico venisse a prenderti direttamente. È un po’ come il teatro”.
Ma ti riguardi a prodotto finito?
“Poco, molto poco. Più che altro guardo qualcosa seduto sulla poltrona di casa perché mi sento confortato dall’ ambiente che mi circonda”.
Cosa c’è in cantiere?
“Ho appena finito di girare “La Grande Famiglia 2” che dopo il successo dello scorso anno, ritornerà tra qualche mese sulle reti Rai. Adesso, insieme a Nicolas Vaporidis, Simone Corrente e Alessio Di Clemente, stiamo lavorando ad uno spettacolo teatrale “Lo Sfascio” ed arriveremo anche qui in Sicilia”.
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