CATANIA: BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA CONTRO CLAN SANTAPAOLA-ERCOLANO

Catania. Stamane maxi operazione della Guardia di Finanza in manette 24 persone appartenenti ai gruppi mafiosi “Stazione” e “Civita”.

I finanzieri hanno ricostruito il nuovo organigramma del clan, diretto dal carcere da Giuseppe Zucchero, che si era organizzato per gestire estorsioni, spaccio di droga, rapine con l’intento di ampliare il losco lavoro anche nel settore di recupero crediti per usurai e imprenditori. La cosca stazione di Catania del clan Santapaola-Ercolano dopo gli arresti e il sequestro beni subiti con l’operazione Libertà nel 2011 si è riformata con nuovi capi sfruttando attività criminali, che sono stati però “resettati” nuovamente con un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda della Procura, nei confronti di 24 indagati.

Durante l’operazione, denominata Reset, ha evidenziato il procuratore capo Giovanni Salvi, è stata “registrata la collaborazione di imprenditori e commercianti”. “Un segnale importante – ha sottolineato il col. Roberto Manna, comandante provinciale della Gdf – che dimostra come lo Stato sia presente e la legalità faccia passi avanti perché i cittadini che collaborano sanno di essere tutelati”. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi, dall’aggiunto Carmelo Zuccaro e dai sostituti Iole Boscarino e Andrea Bonomo.

Questi i nomi dei detenuti destinatari del provvedimento: Zucchero Giuseppe, inteso «Pippo», nato a Catania il 30/03/1962; (Capo del gruppo)Arcidiacono Francesco, alias «Franco U Salaru», nato a Catania il 16/07/1960; Mirabile Angelo, alias «Angelo u porcu», nato a Catania il 02/10/1966; Nizza Giovanni, alias «Giovanni Banana», nato a Catania il 18/11/1973; Pomponio Agostino, nato a Catania il 07/02/1965; Puglisi Antonio, alias «Puddisino», nato a Catania il 19/10/1971; Silverio Davide Giuseppe, nato a Catania il 24/10/1967;

Per gli altri 13 finiti in manette è stata disposta la detenzione in carcere e sono: Albergo Alessandro, nato a Catania il 02/06/1991; Arena Marco, nato Catania il 12/05/1964; Bonfiglio Orazio, alias «Orazio Bassotto», nato a Catania il 28/09/1981; Caruso Sebastiano, alias «Nuccio Tyson», nato a Catania il 28/10/1965; Chiantello Carmelo, inteso «Melo», nato a Catania il 23/10/1980; Di Bartolo Carmelo, alias «Melo Sviluppo», nato a Catania il 03/05/1967; Di Mauro Roberto, nato a Catania il  22/08/1963; Faro Francesco, alias «Melo Meno», nato a Catania il 27/06/1987; Gallo Angelo, alias «Angelo a ciolla», nato a Catania il 06/02/1988; Liberato Francesco, inteso «Franco», nato a Catania il 24/11/1975; Mirabella Salvatore, alias «Turi Palocco», nato a Catania l’1/01/1965; Romano Cristofaro, inteso «Cristian», nato a Catania il 12/05/1982; Scalia Alessandro, nato a Catania il 01/07/1978; Vella Alessandro, nato a Catania l’1/08/1991; Zuccaro Domenico, alias «Domenico u biondo», nato a Catania il 07/12/1968; Zucchero Benedetto, inteso «Benny», nato a Catania l’11/05/1993; Per Cavarra Bruno, nato a Siracusa il 14/02/1943 sono stati disposti i domiciliari.

I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania, hanno ricostruito l’organigramma del gruppo mafioso, con un lavoro minuzioso servendosi di intercettazioni e pedinamenti. La cosca era guidata dal figlio e dal genero del boss, Benedetto Zuccaro e Cristofaro Romano. Nel tentativo di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine il clan si era dotato di una rete di spacciatori occasionali, non collegata direttamente al gruppo, e le estorsioni preferiva compierle per le festività, come Pasqua e Natale, per evitare di fare individuare gli esattori. Il gruppo mafioso sviluppato velocemente e ha tentato di invadere zone di competenze di gruppi della stessa famiglia di Cosa nostra, entrando in attrito con esponenti di spicco come quelli del rione “Civita”, Giovanni Nizza e Salvatore Mirabella, entrambi destinatari dell’ordinanza. Il contrasto si è acuito al punto che si stavano organizzando dei gruppi di fuoco per regolare i conti come si evince dalle intercettazioni.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*