Etna. Conclusa questa mattina poco prima delle 7 l’attività eruttiva del nuovo Cratere di Sud Est del vulcano. L’attività stromboliana era cominciata nel tardo pomeriggio di ieri, tant’è che intorno alle 23,30 il Dipartimento Regionale di Protezione Civile aveva attivato in pre allerta l’Anpas Sicilia a seguito dell’attività vulcanica dell’Etna e l’ondata di maltempo prevista sull’Isola nelle prossime ore. Con una comunicazione, il capo della Protezione Civile siciliana, Calogero Foti, aveva raccomandato al presidente di Anpas Sicilia, Lorenzo Colaleo, di preallertare le trentadue strutture isolane, al fine di intervenire in caso di necessità con i volontari formati in materia di protezione civile. Stamane, con la conclusione dell’immissione di cenere nell’atmosfera, è tornato pienamente operativo lo scalo aereo di Fontanarossa, con la riapertura dei due spazi aerei sopra la città chiusi ieri sera. Già all’alba l’attività vulcanica è andata lentamente scemando fino a concludersi del tutto.
L’eruzione, è stata tenuta sotto osservazione dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, ha dato vita a due piccole colate laviche, in direzione Sud ed Est, che sono ora in via di raffreddamento. L’Ingv di Catania ha informato che sono state registrate stamattina a 37 secondi di distanza l’una dall’altra sul vulcano due scosse sismiche e sono state avvertite sei minuti dopo le 7 nei centri abitati del versante Sud dell’Etna, Andrano, Biancavilla, Paternò, Santa Maria di Licodia e Ragalna. Il primo movimento tellurico ha registrato una magnitudo 2.2 della scala Richter e il secondo 2.3; i movimenti sono stati localizzati in superficie, a una profondita’ tra i 5 e i 10 chilometri. I terremoti si collegano, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, all’attività dell’Etna che da alcuni mesi periodicamente risveglia con intense eruzioni di tipo stromboliano, i parossismi (l’ultimo si è manifestato sabato mattina).
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