Pulvirenti, “chiedo coraggio e all’ambiente di starci vicino”. Queste le parole del numero “uno” rossoazzurro che con i suoi quaranta minuti di discorso a 360 gradi ha cercato di fare chiarezza sulla situazione e nello stesso tempo invitare tutti a stringersi intorno alla squadra in sofferenza, invocando compatezza e unione in un ambiente un po’ demoralizzato. “Noi stiamo dando il massimo – ha detto con forza, Pulvirenti – abbiamo un grande progetto e un bilancio positivo. Assicuriamo ai tifosi il massimo impegno”. Poi ha continuato il suo intervento parlando di mercato dicendo che: ” la difesa funziona, per il resto cercheremo di intervenire – Non prenderemo gente non pronta per la Serie A”.
Facendo il resoconto della situazione, le assenze hanno avuto una grande importanza, Bergessio e Barrientos tra tutti. Una circostanza simile non accadeva forse dal lontano 2007, quando il Catania si trovò a giocare lo scontro salvezza contro il Chievo senza otto sei suoi titolari. “Mi stupisco, che quando si parla della nostra condizione non si tenga conto degli infortunati. Immaginate una Roma senza Totti o un Barcellona senza Messi – ha aggiunto il Presidente – dopo la sosta avremo la squadra al completo. I nostri giocatori si stanno impegnando dando il massimo”. Per quanto riguarda Pablo Cosentino, tante le voci sul suo conto, il presidente Pulvirenti ha voluto precisare: “Cosentino è il Vice Presidente del Catania. Quando non è fuori sede vive qui, a Torre del Grifo. Ha un compito operativo con la delega al mercato. Ho sentito troppe chiacchere su di lui”.
Sabato alle ore 18, la partita contro il Verona. Il numero uno del Catania ha speso parole chiare e importanti anche riguardo della imminente competizione che si prospetta molto delicata: ” Sarà una partita importante, mettiamo da parte polemiche e processi – ha concluso il patron dei rossoazzurri – La società, così come la squadra, credono nella salvezza. Bisogna essere compatti e uscire da questa situazione”. Nino Pulvirenti, chiaro e diretto come suo solito, risponde “mettendoci la faccia” anziché utilizzare escamotage come un esonero o un semplice silenzio stampa. La società crede in questo progetto, forse i tifosi iniziano a crederci meno. Forse, i primi segnali devono arrivare proprio dal campo.
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