CATANIA: PROSTITUZIONE E RITI “VOODOO”, FERMATE DUE DONNE

CATANIA: PROSTITUZIONE E RITI “VOODOO”, FERMATE DUE DONNE –

Catania. Le due “maman” nigeriane fermate sono accusate di riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: sono i reati per i quali la polizia ha fermato le due nigeriane, entrambe di 27 anni, Sophia Aigbedo e Shirley Inetianbor. Inoltre, le due donne sono accusate di avere costretto le giovanissime connazionali a sanare l’esoso debito che avevano contratto nei loro confronti. Queste ultime, infatti, dopo averle reclutate nel loro Paese di origine, le avevano fatte giungere clandestinamente in Italia con l’obbligo di pagare 30 mila euro in cambio della loro libertà. Arrivate a Catania, sotto la minaccia del rito “voodoo” – una delle giovani sfruttate è stata costretta a mangiare il cuore crudo di una gallina appena uccisa – le due vittime erano state costrette a prostituirsi. Al termine del lavoro sulla strada, le ragazze dovevano consegnare alle loro aguzzine l’intero incasso delle prestazioni sessuali che variavano da 30 a 50 euro a prestazione, mentre durante il giorno erano obbligate a far fronte a tutte le richieste, anche di lavoro domestico. Le sfruttatrici, approfittando della situazione di assoggettamento e vulnerabilità delle ragazze, le controllavano costantemente, tanto che non erano libere di uscire di casa se non accompagnate e dovevano rendere conto di ogni loro telefonata. Il calvario delle due giovani nigeriane si è concluso nella giornata di lunedì scorso quando la procura distrettuale di Catania ha disposto il fermo di pg alle due sfruttatrici che erano in procinto di allontanarsi da Catania. Ieri il gip di Catania ha convalidato i fermi confermando le misure cautelari. Le vittime hanno confermato quello che le indagini avevano appurato e sono state avviate ad un apposito programma di reinserimento.