CATANIA: PRESUNTO TERRORISTA ARRESTATO IN AEROPORTO

CATANIA: PRESUNTO TERRORISTA ARRESTATO IN AEROPORTO –

Catania. Gli agenti di polizia hanno fermato all’aeroporto di Catania un albanese di 30 anni. L’uomo è stato trovato in possesso di documenti falsi ed era in possesso di un biglietto per Londra comprato su internet con falsi documenti. Il sospettato si è presentato al check in di un volo per Bucarest con il suo documento originale ottenendo la carta d’imbarco. Una volta passati i controlli, l’uomo invece di andare al gate da dove partiva il volo per la Romania, si è diretto verso il gate per Londra: aveva un’altra carta d’imbarco stampata online dopo avere acquistato in rete un biglietto per la capitale della Gran Bretagna con documenti falsi. I controlli che hanno portato all’arresto del cittadino albanese rientrano nelle misure disposte negli ultimi giorni per rafforzare i dispositivi di controllo alla frontiera. Proprio due giorni fa, il dipartimento di pubblica sicurezza aveva inviato a tutti gli uffici di frontiera un nuova circolare nella quale si chiedeva il potenziamento delle misure di sicurezza sia in entrata che in uscita dal Paese, attraverso un “sistematico accesso” alle banche dati e a un controllo più accurato delle liste dei passeggeri dei voli a rischio. Individuato l’albanese, gli agenti di polizia, insospettiti dall’atteggiamento insofferente, lo hanno pedinato, poi fermato e perquisito, con se aveva una carta d’identità intestata a un cittadino italiano contraffatta in alcuni dati personali e il documento riportava una fotografia del soggetto coperta da una pellicola trasparente di sicurezza. Durante la perquisizione gli è stata trovata una pen-drive che conteneva sotto forma di file alcune sue foto che lo raffiguravano in compagnia di un’altra persona mentre tenevano entrambi dei mitra kalashnikov. Nella memoria portatile sono poi stati trovati altri file contenenti documenti d’identità di altre nazionalità alcune dei quali avevano già la foto dell’albanese, che sono ora al vaglio degli investigatori dell’antiterrorismo per capire la provenienza.