RIFIUTI IN SICILIA, GRANDE EMERGENZA –
Sicilia. Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, oggi in prefettura a Palermo ha illustrato un quadro estremamente preoccupante. “In Sicilia c’è una situazione di emergenza, non dichiarata: dalle prime considerazioni che abbiamo fatto, dagli elementi che abbiamo raccolto, dal 2010 (anno dell’ultimo report fatto dai nostri predecessori) a oggi non ci sono stati cambiamenti”. Il presidente Bratti ha spiegato che: “Esiste un sistema di fatto basato su discariche, soprattutto private e non è in linea con quelli che sono gli orientamenti più moderni. In Sicilia c’è la raccolta differenziata tra le più basse d’Italia. Gli impianti di compostaggio avrebbero potuto essere una soluzione ma adesso non funzionano”. Rafforza la sua relazione dicendo che: “Non è partito il sistema delle Srr, le società d’ambito che avrebbero dovuto sostituire gli Ato e in alcuni Ato ci sono infiltrazioni mafiose, favorite dalla disorganizzazione. Insomma, complessivamente la situazione è molto grave”. In conclusione, continua Bratti, si evince che: “Esiste una gestione del percolato molto complicata e problematica che ancora non trova impianti importanti in Sicilia”.
Rappresento ISDE (associazione dei medici per l’ambiente) e da tempo offriamo la nostra consulenza (gratuita) per dare le indicazioni che portano verso “rifiuti zero” partendo dagli impianti di compostaggio e la identificazione di filiere di riuso e riciclo. E’ documentato che questa organizzazione crea posti di lavoro e richiede investimenti non stratosferici (certo recuperabili dai costi del pagamento del conferimento in discarica che NON E’ GRATUITO. Gli interessi economici delle discariche private sono evidentemente molto presenti e pesanti. Questa EMERGENZA e’ mantenuta in vita per chiedere ad avere interventi STRAODINARI!!!