RIO ALLA CARTIERA DI CATANIA – INTERVISTA

 

RIO ALLA CARTIERA DI CATANIA – INTERVISTA –

Dopo il successo registrato a Palermo, anche a Catania sono arrivati I Rio. Il gruppo emiliano formato da Fabio Mora, Fabio “Bronsky” Ferraboschi, Alberto “Paddo” Paderni e Gio Stefani è salito sul palco de “La Cartiera” a Catania per raccontare i loro 11 anni di carriera.  A festeggiare questo importante traguardo, che li ha visti protagonisti in oltre 600 concerti in tutto il mondo, è uscito l’album Mareluce. “Era arrivato il tempo di raccogliere un po’ di cose – spiega Mora, voce del gruppo. Avevamo colori, suoni sparsi dappertutto. Mareluce racchiude la maggior parte di essi. 11 anni di musica non sono poi pochi e, tra alti e bassi, alla fine siamo ancora qui, a portare in giro il nostro mondo immaginario che nasce e si confonde all’orizzonte. Lì, tra il cielo è il mare”.

Cosa si devono aspettare i fan stasera a Catania? Che anticipazione ci può dare su questo tour?

“Faremo qualche pezzo che non suonavamo più da tempo. Abbiamo inserito dei brani che non facevamo più da anni. Ovviamente c’è la nostra solita voglia di guardare le persone  negli occhi e guardare soprattutto i siciliani. Per noi è importantissimo questo. Divertirsi e trascorrere bene il tempo insieme”.

I Rio fin dagli esordi hanno avuto un feeling particolare con la Sicilia.

“Assolutamente si. Tanti anni di profonda amicizia. Abbiamo tanti amici proprio in Sicilia. Legami affettivi da anni con tanti ragazzi che ci seguono. Siamo molto contenti di rivedere tutti quanti e di suonare la nostra musica. In Sicilia abbiamo girato anche il video del brano “In ogni istante” che veniva da un tour a cui siamo molto legati.  13 date di cui 8 erano tutte in Sicilia. Lo abbiamo girato anche sull’Etna dove è avvenuta una nostra colluttazione con il vulcano. Abbiamo ancora un conto in sospeso perché portiamo ancora i segni. Tra l’altro a Catania c’è il mio ristorante migliore in Italia”.

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11 anni di carriera, ma rispetto agli esordi come siete cambiati?

“Sicuramente come persone e di conseguenza anche con la nostra musica. Crescendo e allargando le nostre famiglie siamo diventati più maturi e più adulti. Tutto è andato a influire. Abbiamo cominciato ad inserire delle riflessioni da ascoltare tra le note delle nostre canzoni”.

Voi siete molto legati alla tutela dell’ambiente.

“Assolutamente si. Non siamo quelli agguerriti che vanno sui canotti per difendere il territorio, ma potrebbe prima o poi succedere. Mareluce è un album in cartonato. Un impatto minore rispetto ad un cd di plastica”.

Che consiglio si sente di dare ai giovani che vogliono entrare nel mondo della musica? “In un momento come quello attuale in cui la musica vale meno di zero è da incosciente consigliare di farla. Però se è veramente quello che uno sente dentro, deve lottare a tutti i costi, anche quando si chiuderanno le porte e si prenderanno tanti pugni in pancia. Crederci sempre e non arrendersi mai”.