Ragazza bulgara costretta a prostituirsi sotto minacce e percosse. Arrestati due connazionali.
COSTRETTA A PROSTITUIRSI DA CONNAZIONALI BULGARI –
Gli agenti della polizia di Stato hanno arrestato due bulgari che avrebbero costretto una loro giovane connazionale a prostituirsi a Catania. Sono finiti in manette Ilcho Dumev, 25 anni e Valyo Ramadanov, di 37. Le indagini della squadra mobile sono state avviate dopo un servizio di controllo contro la prostituzione nella zona della stazione ferroviaria, durante la quale, una giovane bulgara, ha denunciato agli investigatori di essere arrivata a Catania insieme Ramadanov nel 2013 con la promessa di essere avviata a un lavoro, ma poi il connazionale l’avrebbe costretta con minacce a prostituirsi. Il provvedimento era eseguito il 14 dicembre del 2015, ma Ramadanov era irreperibile.
Le indagini hanno svelato che era stata affidata a un guardiano che controllava la giovane donna. Secondo l’accusa, era Dumev, che la teneva sotto controllo, impedendole di fuggire. Inoltre, intascava la metà dell’incasso della giornata, che a volte le avrebbe rubato sotto minacce e percosse. Una volta formalizzata la 
denuncia la donna gli agenti della sezione Criminalità straniera e prostituzione della squadra mobile della Questura, hanno fermato Dumev. L’uomo è stato rintracciato ieri dalla polizia di Stato che lo ha fermato e condotto in carcere.
Inoltre, la squadra mobile contro lo sfruttamento del meretricio, il 17 marzo scorso, ha bloccato cinque nigeriani accusati di associazione per delinquere e tratta di persone, accusati di avere costretto giovanissime loro connazionali, alcune anche minorenni, a prostituirsi sulla Catania-Gela. Anche in quel caso le indagini sono state avviate dopo la denuncia di una delle vittime.
In ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.