Droga e vecchie ruggini che nel tempo si erano acuite dietro il delitto di Lentini. Aldo Panarello, l’uomo freddato due giorni fa a Lentini mentre si trovava in auto con la moglie.
AGGUATO LENTINI, IL SOSPETTATO CONFESSA –
Il delitto di Aldo Panarello, l’uomo ucciso due giorni fa a Lentini mentre si trovava in auto con la moglie, sarebbe stato causato da vecchi dissapori per questioni di droga che nel tempo si erano acuite.
Ieri i carabinieri e gli agenti della squadra mobile di Siracusa e del commissariato di Lentini hanno fermato un 27enne, Jonathan Parcella. L’uomo accusato del delitto è stato rintracciato e bloccato in un centro commerciale di Catania e poi rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza. Il giovane posto sotto interrogatorio da carabinieri e polizia ha ammesso le proprie responsabilità. Inoltre nell’auto di uno dei familiari dell’omicida le forze dell’ordine hanno anche ritrovato l’arma utilizzata per l’omicidio. Si tratta di una pistola Beretta calibro 7,65 che era nascosta nella vettura e aveva due caricatori contenenti ancora sette cartucce.
Parcella pare che dopo una lite avrebbe deciso di regolare i conti con la vittima affrontandola subito dopo. Armi in pugno si è recato in Piazza Aldo Moro di Lentini e ha fatto 
fuoco. Secondo gli investigatori ci sarebbero stati dei dissapori fra la vittima e il reo confesso, culminati nell’incendio da parte del Panarello di un camper e un fabbricato a Carlentini di proprietà del padre di Parcella. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i litigi fra i due, sarebbero però da ricondursi anche ad alcune divergenze nate a seguito di alcuni screzi nella gestione dello spaccio di stupefacenti sulla piazza locale.
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