COMPAGNA DEL BOSS CATANESE CAPPELLO A CAPO DEI NARCOS NAPOLETANI

La compagna del boss catanese Salvatore Cappello a capo nei narcos napoletani che gestiva i fiumi di cocaina provenienti dal Sud America.

COMPAGNA DEL BOSS CATANESE CAPPELLO A CAPO DEI NARCOS NAPOLETANI –

A gestire gli affari della cocaina importata dal Sud America, Maria Rosaria Campagna, la compagna del boss catanese Salvatore Cappello che è a capo dei narcos napoletani e detenuto al 41 bis.
Gli investigatori del Gico di Reggio Calabria con l’operazione denominata ‘Gerry’ hanno ricostruito il traffico di stupefacienti tra Sicilia, Calabria, Campania, Toscana, Piemonte e Lombardia. Nel corso del blitz sono state arrestate 19 persone per traffico di droga.
Gli arresti seguono i fermi emessi lo scorso 23 marzo dei componenti di un’organizzazione di stampo ‘ndranghetistico, dai marcati profili internazionali, capace di importare oltre tre quintali di cocaina dal Sud America.
Il gruppo era composto da soggetti vicini ai Bellocco di Rosarno, Molè-Piromalli di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova e Paviglianiti, attivi sul versante ionico reggino.
Durante le indagini, i finanzieri della Sezione Goa del Gico di Catanzaro, con il supporto del secondo Reparto del Comando generale e della Dcsa, hanno sequestrato, nel porto di Livorno, 300 kg di cocaina per un valore di 100 milioni di euro.
Dalle indagini che sono state denominate ‘Gerry’ è emerso anche che i trafficanti ricevevano denaro contante da commercianti e professionisti che facevano affari con l’acquisto all’ingrosso della cocaina. Tra loro vi era anche un pediatra.
I fratelli Michele e Giuseppe Bellocco risultano tra gli arrestati e secondo l’accusa sono coinvolti nell’importazione di centinaia di chili di cocaina dal Sudamerica. Il ruolo di Rosario Arcuri, 64 anni, di Rosarno è classificato come un vero e proprio collettore specializzato nell’acquisto di cocaina. Lo stesso riforniva più famiglie criminali ed era in grado di tessere contatti utili per curare l’intero viaggio della droga, dal Paese produttore al porto di arrivo. Qui un sodalizio di “professionisti”, guidati da Domenico Lentini, un calabrese da anni emigrato in Toscana, provvedeva al recupero direttamente dal container che alla successiva consegna ai “grossisti”. Secondo finanzieri e magistrati, Rosario Arcuri, coadiuvato dal fratello e dal figlio, nel corso degli anni aveva stretto solidi rapporti di collaborazione con una consorteria di narcos napoletani. Tant’è che i militari della guardia di finanza, nel porto di Livorno hanno sequestrato oltre ai 300 kg di cocaina anche 17 kg di codeina, riorganizzando, poi, un’ulteriore importazione di 57 chili di cocaina e numerosi altri tentativi di importazione non andati a buon fine. Oltre alla cocaina gli indagati. Gli arrestati sono accusati anche della compravendita di importanti partite di marijuana, hashish ed eroina.
Gli investigatori hanno anche accertato che i narcos sarebbero stati capeggiati da Maria Rosaria Campagna, già nota alle forze dell’ordine e compagna del boss di Catania Salvatore Cappello, attualmente detenuto in regime di carcere duro. Calabresi e napoletani avevano creato così una fitta rete di “malaffare” che, in prima battuta, vedevano i partenopei al servizio dei calabresi per l’estrazione dello stupefacente dal porto di Napoli. Rapporti che, in seguito, si sarebbero arricchiti con la compravendita di eroina e marijuana cedute dai fornitori calabresi ai clienti napoletani.
L’inchiesta ha dato modo di identificare complessivamente 32 persone, 19 delle quali hanno già ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare. L’organizzazione malavitosa al proprio interno ricopriva un ruolo specifico: vi erano i  finanziatori, i mediatori e coloro che avevano il compito di ospitare gli emissari dei narcos colombiani, più volte giunti in Italia. Nel corso dell’indagine è stata consolidata una stretta collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia di Firenze.