RIPRESI GLI SBARCHI IN SICILIA, A CATANIA MILLE PROFUGHI E 10 SALME

Dopo il G7 che si è tenuto a Taormina sono ripresi gli sbarchi di migranti in Sicilia quasi 1000 persone sbarcate nei porti orientali dell’isola. A Catania 929 migranti e 10 corpi. Tra i migranti individuati 20 bambini. A Palermo 1042 persone i cadaveri di 5 donne e due ragazzi.

RIPRESI GLI SBARCHI IN SICILIA, A CATANIA MILLE PROFUGHI E 10 SALME –

E’ approdata stamane nel porto di Catania la nave San Giusto della marina militare con a bordo 929 migranti salvati in diverse operazioni e con se portava 10 corpi. Nel corso delle operazioni di identificazione sono stati censiti anche 20 bambini.
Intanto nella giornata di ieri sono sbarcati nel porto di Palermo 1.042 migranti soccorsi in diverse operazioni nel Canale di Sicilia dal rimorchiatore Vos Thalassa che ha operato sotto la guida della guardia costiera. A bordo anche molti bambini e i cadaveri di cinque donne e due ragazzi. I migranti provenivano prevalentemente dall’area subshariana e dal Maghreb.
Il primo ufficiale del Vos Thalassa, Paride Pipino ha raccontato: «I primi a sbarcare sono stati gli extracomunitari in cattive condizioni di salute dovute al lungo tempo trascorso in mare. “Eravamo a 40 miglia dalle coste libiche, svolgevamo un’attività di security per una piattaforma, quando abbiamo incrociato il primo barcone carico di persone. Li abbiamo fatti salire a bordo, poi la Guardia Costiera ci ha chiesto di restare in zona avvertendoci che in mare c’erano altre imbarcazioni».
Sono in corso gli accertamenti per verificare le cause dei decessi che ancora non sono state chiarite. Le salme sono state trasportate dal rimorchiatore e saranno sepolte, dopo il nullaosta della Procura di Palermo. L’assessore comunale Giusto Catania ha affermato: «Abbiamo messo a disposizione le bare  e troveremo posto per le sepolture». I 14 membri dell’equipaggio della Vos Thalassa per due giorni si sono occupati dei 1042 migranti a bordo assicurando loro i pasti. In merito alla vicendo aggiunge l’ufficiale: «Ci sono stati momenti di tensione  durante la distribuzione dei viveri perché erano tutti affamati e si sono accalcati».