GIUNTA REGIONALE, VIA LIBERA A RETE OSPEDALIERA SICILIANA

Giunta regionale, via libera a rete ospedaliera siciliana. La giunta del governo regionale approva il programma della nuova rete ospedaliera siciliana. L’assessore Ruggero Razza: «Bozza condivisa con le parti, ora Commissione e Ministero».

GIUNTA REGIONALE, VIA LIBERA A RETE OSPEDALIERA SICILIANA

Giunta regionale, via libera a rete ospedaliera siciliana. Il documento ufficiale è attualmente in fase di definizione da parte della segreteria di giunta. Intanto, la bozza Razza aggiornata con le indicazioni (alcune ma non tutte) provenienti dalle parti sociali, ha ottenuto il via libera dal governo della Regione.

L’iter si prospetta lungo intanto si attende il parere della ‘Commissione Salute e sanità’ dell’Assemblea Regionale Siciliana. Successivamente il documento passerà al vaglio del Ministero della Salute per il visto di compatibilità con il decreto Balduzzi e al termine del percorso passerà al Ministero dell’economia per la compatibilità con gli stanziamenti concorrenti.

Completati i passaggi di rito, lo studio della nuova rete, tornerà in Sicilia e la Regione dovrà trovare le coperture per le ‘scelte aggiuntive’ e pubblicarla in gazzetta per farla entrare in vigore.

La bozza di nuova rete prevede al suo interno oltre 170 posti letto in più rispetto a quelli attivi nel 2016 e quasi 150 unità complesse in meno. Si tratta di reparti che vengono, declassati da ‘complessi’ a semplici e quindi vengono posti sotto la direzione di altri reparti pur avendo una guida sanitaria precisa. Il tutto ridurrà i primari di 150 unità.

Nel merito l’assessore Ruggero Razza interviene: «Abbiamo mantenuto molte promesse e messo in campo una cura dimagrante dei punti di accesso privati ridotti quasi del 50% ricavando maggiore spazio per il pubblico. Il documento mette in linea la nuova rete ospedaliera con le disposizioni del decreto Balduzzi che sottolinea i risultati ottenuti inserendo il nuovo ospedale San Marco di Catania nella rete e promuovendo l’ospedale di Marsala a Dea di I livello».

Razza mette in evidenza il lavoro svolto per le aree montane disagiate come le Madonie e poi sottolinea che ancora si potrebbe intervenire: «E’ incredibile che un’area come quella di Siracusa non debba avere un ospedale di livello all’interno del territorio cittadino quindi bisognerà lavorare per superare alcuni gap come questo».

Nelle province di Siracusa e Ragusa, non vi sono significativi cambiamenti. Nell’area iblea si prevede solo la ‘promozione’ dell’ospedale di Modica. Il documento, eredità dell’intero governo, adesso, potrebbe essere pronto. Però, bisogna considerare i passaggi successivi che si prevede non siano semplici, anche se una parte importante del lavoro è già stata svolta.