COMUNE DI VITTORIA SCIOLTO PER MAFIA

Comune di Vittoria sciolto per mafia. Di Maio con un tweet ha annunciato: «Dedico questa delibera al giornalista Borrometi». L’intervento di Cancelleri: «Amministrazione targata Musumeci». Il sindaco Moscato: «Sono sereno perché in questi due anni abbiamo fatto un buon lavoro contro mafia e illegalità».

COMUNE DI VITTORIA SCIOLTO PER MAFIA

Comune di Vittoria sciolto per mafia. il vice premier Luigi Di Maio facendo riferimento allo scioglimento per mafia del Comune siciliano, sul quale oggi è arrivato il via libera del governo, ha scritto in un tweet: «Dedico lo scioglimento per mafia del comune di Vittoria (deliberato oggi in consiglio dei ministri) a Paolo Borrometi. Giornalista che con le sue inchieste ogni giorno combatte la mafia. Questo è il giornalismo che ci piace e di cui c’è bisogno».

Il deputato del M5s e vicepresidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri è intervenuto nel merito dicendo: «Commentare lo scioglimento di un comune siciliano per mafia è sempre triste, lo è infinitamente di più se il comune sciolto per mafia è l’ennesimo in Sicilia. Negli ultimi tre anni ne sono stati sciolti una decina nell’isola e questo è un segnale veramente inquietante».

Cancelleri, inoltre ha aggiunto: «Il voto di scambio politico mafioso è il cancro delle istituzioni ed era evidentemente logica la nostra richiesta di intervento dell’Osce, che abbiamo fatto durante la campagna elettorale delle regionali, ma alla luce dell’ennesimo fatto grave, adesso possiamo dire senza paura di essere smentiti, che non era neanche peregrina, a dispetto di coloro che sul tema hanno voluto fare facile ironia del tutto fuori luogo”.

Concludendo, il deputato regionale ha sottolineato: «Di certo ci sono due fatti: il primo è che questo è un Comune con un’amministrazione che ha padrini politici nel governo Musumeci e il secondo che i cittadini vittoriesi nel giugno del 2016 sono stati costretti a votare in un contesto assurdo, con entrambi i candidati al ballottaggio destinatari di avvisi di garanzia. La pericolosa continuità col passato si debella chiudendo le porte a tutti coloro che ci hanno avuto a che fare».

Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia ha commentato: «lo scioglimento conferma quanto, già in questi primissimi mesi, la commissione dell’Ars aveva avuto modo di accertare e cioè che settori cospicui dell’economia siciliana sono in mano alle cosche anche grazie alle pervasive ingerenze nella pubblica amministrazione».

Il sindaco Giovanni Moscato stupito ha detto: «è una macchia indelebile per la città. Le indagini hanno riguardato la passata amministrazione, non coinvolgono la mia amministrazione che regge la città da appena due anni. Leggerò le motivazioni prima di un eventuale ricorso al Tar del Lazio. Sono sereno perché in questi due anni abbiamo fatto un buon lavoro contro mafia e illegalità».