PAZIENTE MUORE NELL’OSPEDALE VILLA SOFIA DI PALERMO

Paziente muore nell’ospedale Villa Sofia di Palermo di Palermo. La donna ricoverata avrebbe dovuto svolgere un esame al cuore. Un problema all’ascensore dove gli infermieri avevano sistemato la barella per condurla al piano superiore sarebbe stato fatale. «E’ rimasta 15 minuti in ascensore». La direzione sanitaria: «Avviata indagine interna».

PAZIENTE MUORE NELL’OSPEDALE VILLA SOFIA DI PALERMO

Paziente muore nell’ospedale Villa Sofia di Palermo. Forse un problema all’ascensore, dove gli infermieri avevano sistemato la barella con la paziente per trasferirla al piano. Lì i medici l’attendevano per un esame approfondito al cuore.

Ma pare che l’ascensore avrebbe fatto perdere tempo prezioso, tant’è che la donna, Giuseppa Gambino 62 anni, subito dopo la coronarografia è deceduta.

A sostenere la responsabilità dell’ospedale sono i familiari della donna che hanno presentato una denuncia ai carabinieri di stanza nell’ospedale Villa Sofia, dove è avvenuto il decesso.

la donna, in ospedale aveva sostenuto un primo esame, ma i medici avevano deciso di approfondire perché la paziente aveva dolori al torace.

E’ stato dunque disposto il passaggio in un altro reparto, al piano superiore per effettuare una coronarografia, ma, secondo la denuncia dei familiari, durante il trasferimento è accaduto qualcosa di anomalo.

Riferiscono i parenti che la congiunta, sarebbe rimasta in barella, una quindicina di minuti in ascensore. Un tempo lunghissimo che, secondo il fratello, sarebbe stato determinante nel decesso della donna che è deceduta subito dopo il secondo esame.

La direzione sanitaria ha nominato una commissione interna che indagherà sui tempi impiegati per le cure, compreso anche il trasferimento in ascensore.

Il direttore sanitario di Villa Sofia, Pietro Greco ha affermato che: «La donna stava da tre giorni male. Dopo gli esami eseguiti all’ottavo piano nel reparto di cardiologia è stata evidenziata la grave condizione del cuore».

«Il cardiologo ha disposto un secondo esame al settimo piano. Il medico-dirigente conferma che qualcosa sarebbe andato storto».

Spiega ancora il direttore sanitario: «La barella con i medici è arrivata al piano -2 e poi al settimo. Si tratta comunque di pochi minuti». Quindi, non i quindici di cui parlano i familiari.

Il dirigente assicura: «Sono ascensori dedicati utilizzati solo dal personale. Non ci spieghiamo perché sia verificato ciò. Domani analizzeremo anche questo».

Adesso si aspetta l’esito dell’autopsia, che potrebbe disporre la Procura sulla scorta dell’informativa dei carabinieri a chiarire se la morte sia dipesa da eventuali ritardi. Intanto, il fratello della paziente, avrebbe riferito che uno dei medici gli avrebbe confermato che il problema dell’ascensore era noto.