Piccolo Teatro, la bella addormentata incanta grandi e piccini. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro della città - Centro di produzione teatrale di Domenico Carboni e diretto da Gianni Salvo, incanta grandi e piccini.
PICCOLO TEATRO, LA BELLA ADDORMENTATA INCANTA GRANDI E PICCINI
Piccolo Teatro, la bella addormentata incanta grandi e piccini. Questo pomeriggio è andato in scena lo spettacolo La bella addormentata al Piccolo teatro della città, che fa parte della rinnovata Stagione dei Ragazzi del Teatro della città. La stagione nasce per avvicinare anche i più piccoli al teatro portando in scena sei fiabe tra le più conosciute e amate.
Ad aprire la rassegna è stata proprio la fiaba La bella addormentata, un classico tratto dai racconti di Charles Perrault che ha visto nel ruolo della principessa Aurora e la Regina l’attrice Maria Rita Sgarlato, Evelyn Famà a interpretare la fata Celestina e la strega Malefica, Davide Sbrogiò come il Principe e il Ciambellano e Paolo Guagenti nei panni del Re e del Dragatto; diretta da Gianni Salvo, vanta le musiche di Pietro Cavalieri, le scena e i costumi di Oriana Sessa, luci e fonica di Simone Raimondo.
La trama rappresentata non è quella che tutti riconducono alla più famosa rappresentazione cinematografica di Walt Disney, ma prende principalmente spunto dal racconto di Charles Perrault, ma anche se non ritroviamo le tre fate madrine e il principe non si chiama Filippo, lo spettacolo ha conquistato i più piccoli, che sono accorsi numerosi.
La storia in sé procede in maniera abbastanza lineare e tuttavia presenta delle innovazioni sorprendenti, frutto della riscrittura da parte di specialisti dell’infanzia, che puntano soprattutto al divertimento e al confronto con il bambino.
E il confronto con il bambino è certamente il punto focale della rappresentazione che vede gli attori interagire direttamente con il pubblico, rompendo la quarta parete, e coinvolgendo i bambini nello sviluppo della storia.
“Se c’è questo confronto e il bilancio è ricco allora l’operazione è vincente” – dice il regista Gianni Salvo, il quale ha precisato che al centro di tutto c’è il bambino. La favola infatti è un pretesto per avvicinare i bambini al mondo de
l teatro, strumento di stimolo e sollecitazione per la loro partecipazione, per far sviluppare il loro senso della fantasia.
E’ presente in tutto lo spettacolo questo sotterraneo impegno a sollecitare la fantasia dei bambini e lo vediamo soprattutto con la canzone finale, che incita i bambini a “galoppare con la fantasia” o nelle parole del Re Gusmano: “Le favole non passano mai di moda […] negli uomini i sogni e la fantasia non moriranno mai”.
Il regista sceglie di focalizzarsi sulla figura del bambino e il risultato è uno spettacolo che si sviluppa attraverso le loro risate in sottofondo, le loro voci che incitano i protagonisti a compiere determinate azioni, che cercano di aiutare la fata a ritrovare la principessa ormai colpita dalla maledizione o di suggerire alla principessa Aurora di non toccare l’ago da ricamo che la farà addormentare.
Importanti anche del punto di vista dell’intrattenimento anche le canzoni presenti all’interno dello spettacolo che catturano subito l’attenzione dei più piccoli e i costumi sgargianti, colorati e bizzarri che ti trascinano subito nel mondo delle fiabe.
Fiabe in cui, come ci ricorda la fata Celestina, tutto può succedere, così come in teatro.
Alessia Consiglio
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