Prostatite vero dramma per i giovani adulti. Mazzone spiega: «Com’è mia abitudine non scrivo per stilare una trattazione scientifica della patologia ma per fornire varie considerazioni che spero siano di aiuto a chi soffre di questa patologia così fastidiosa».
PROSTATITE VERO DRAMMA PER I GIOVANI ADULTI
Prostatite vero dramma per i giovani adulti. Il dottore Gaetano Mazzone, urologo, spiega alcuni aspetti della malattia e come porvi rimedio:
«La prostatite, soprattutto cronica, è una malattia diffusissima specie tra i giovani. E’ una malattia che assilla così tanto questi giovani pazienti, i quali si sottopongono a visite da più specialisti con la speranza di trovare la migliore e la più veloce soluzione al problema.
Com’è mia abitudine non scrivo per stilare una trattazione scientifica della patologia ma per fornire varie considerazioni che spero siano di aiuto a chi soffre di questa patologia così fastidiosa.
In poche parole la prostatite è una infiammazione della ghiandola prostatica che può presentarsi in forma acuta (rara) ed in forma cronica (molto più frequente).
La ghiandola prostatica in preda ad infiammazione va incontro ad aumento di volume (congestione): ciò determina disturbi, anche ostruttivi, nell’urinare, senso di pesantezza tra i testicoli e l’ano e in sede vescicale, dolore in sede rettale, secrezione uretrale (prostatorrea) etc.
Questa infiammazione può essere accompagnata da infezione: ciò complica un po’ le cose e naturalmente l’infezione va trattata. Ma la peculiarità di questa patologia è che nella maggior parte dei casi non è sostenuta da infezione: in questi casi l’uso continuativo e disperato di antibiotici non solo è inutile ma anche dannoso!
Un criterio soggettivo differenziale per distinguere una prostatite batterica da una abatterica consiste nel valutare rispettivamente se si hanno bruciori durante la minzione (l’urina brucia mentre passa) oppure se si avvertono disturbi uretrali di tipo irritativo sia durante la minzione che a riposo.
Se si avvertono bruciori minzionali, la prostatite sarà sicuramente batterica e va trattata sulla base di un antibiogramma. Se la prostatite è abatterica è perfettamente inutile assumere antibiotici.
Perché è dannoso l’uso improprio di antibiotici? L’uso inutile e massivo di antibiotici altera la normale flora batterica intestinale con l’instaurarsi, se non già presente, di fenomeni colitici, che non fanno altro che complicare una prostatite in quanto tra prostata e grosso intestino esistono connessioni linfatiche che veicolano germi, innocui nell’intestino, verso la prostata, dove diventano virulenti.
Quanto detto già delinea un terreno favorevole allo sviluppo di una prostatite e cioè la colite cronica e/o il colon irritabile e/o la stipsi: chi soffre di colite deve fare i conti con la prostata e quindi deve trattare bene la colite, perché un colitico che fa terapia solo per la prostatite non otterrà mai risultati.
Altro punto fondamentale: la prostata risente moltissimo dell’alimentazione sia perché tutto ciò che è irritante (salato, piccante, liquori, birra etc.) agisce direttamente sulla ghiandola prostatica sia perché altera il contenuto intestinale per cui si generano fenomeni colitici che creano un circolo vizioso! In termini pratici un paziente prostatitico DEVE rigorosamente seguire un particolare regime dietetico.
La congestione prostatica è favorita dalle posizione sedentarie prolungate (autisti, rappresentanti, motociclisti, ciclisti).
Utile l’attività fisica completa quale nuoto, corsa libera e non palestra per intenderci.
Altra considerazione: il varicocele favorisce le congestioni prostatiche e quindi fenomeni prostatitici ricorrenti.
Quindi, concludendo, sono da ricordare alcuni punti fondamentali:
- La dieta
- Il regolare svuotamento dell’alvo
- L’attività fisica
- La terapia
La terapia medica è FONDAMENTALMENTE decongestionante. Esistono diversi decongestionanti prostatici che devono essere assunti per lungo tempo: l’uso, ad esempio della serenoa repens per un mese non conclude nulla!».
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