ERICE, ARRESTATO VICESINDACO

Erice, arrestato vicesindaco. Al setaccio della Procura di Trapani gli appalti pubblici eseguiti: Salvatore Catalano è accusato di corruzione e abuso d’ufficio.

ERICE, ARRESTATO VICESINDACO

Erice, arrestato vicesindaco. Salvatore Angelo Catalano, assessore e vicesindaco del Comune di Erice(Tp) è accusato di corruzione e abuso d’ufficio. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura delle Repubblica.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari dell’esponente politico che era stato indagato nel giugno del 2018; i reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2016 e il 2017.

Si tratta di uno dei filoni d’indagine su cui sta lavorando la Procura. Passati al setaccio appalti e affidamenti diretti di opere pubbliche. Per gli investigatori: «alcuni imprenditori, a discapito di altri, erano soliti aggiudicarsi direttamente lavori pubblici con assegnazione diretta, giustificata da una situazione di disagio e d’urgenza, predisposta per l’occasione».

Secondo l’accusa, Catalano avrebbe esercitato: «pressioni sul dirigente del settore lavori pubblici al fine di far aggiudicare i lavori di manutenzione della rete di illuminazione pubblica a un’impresa sponsorizzata da lui».

Il sindaco di Erice Daniela Toscano Pecorella ha affermato: «Prendiamo atto che stamattina, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Trapani, è stato posto agli arresti domiciliare Angelo Salvatore Catalano, assessore e vice sindaco del Comune di Erice.

La prima cittadina precisa: «in seguito al provvedimento dell’autorità giudiziaria ho provveduto all’immediata revoca di Catalano dalla carica di assessore e vicesindaco al fine di assicurare l’azione amministrativa del Comune. Nel merito della questione non conosco i dettagli della vicenda giudiziaria, sotto il lato umano, tuttavia, non posso che essere vicino all’architetto Catalano e alla sua famiglia».

In conclusione la Toscano Pecorella aggiunge: «Al contempo, però, ribadisco il massimo rispetto verso l’operato della magistratura e qualora dovessero emergere delle responsabilità a carico dell’indagato auspico il massimo rigore nella piena attuazione del principio costituzionale della legalità».