APPALTO POLICLINICO CATANIA, ARRESTATO PRIMARIO UROLOGIA

Appalto Policlinico Catania, arrestato primario Urologia. Manette per il professor Giuseppe Morgia e Massimiliano Tirri, agente e responsabile commerciale della "C. Bua Srl". Inoltre, quattro persone sono state sospese dal servizio, tutti per l’inchiesta su bando da 55 milioni di euro.

APPALTO POLICLINICO CATANIA, ARRESTATO PRIMARIO UROLOGIA

Appalto Policlinico Catania, arrestato primario Urologia. Gli arresti domiciliari sono scattati per il primario Giuseppe Morgia, 60 anni direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia del Policlinico e Massimiliano Tirri, 51 anni, agente e responsabile commerciale della “C. Bua Srl”.

Sospensione dal pubblico servizio per: Tommaso Massimo Castelli, classe 1969, dirigente medico nell’equipe del prof. Morgia; Antonino Di Marco, classe 1962, rappresentante di prodotti sanitari; Maurizio Francesco La Gattolla, classe 1961, agente di prodotti sanitari; Domenico Tramontana, classe 1963, agente di prodotti farmaceutici.

Si tratta dello sviluppo di un’inchiesta della Procura di Catania su un appalto da 55,4 milioni di euro bandito dall’azienda Policlinico-Vittorio Emanuele.

Il prof. Morgia in passato ha ricoperto gli incarichi di direttore della clinica Urologica delle università di Sassari, dal 1 novembre 2001 al 30 novembre 2006, e di Messina, dal 1 dicembre 2006 al 31 ottobre 2009. Dal 1 novembre del 2009 è direttore della clinica Urologica dell’università di Catania, al Policlinico.

Ha al suo attivo oltre 300 pubblicazioni su riviste nazionali, atti congressuali e su riviste presenti su Medline o dotate di impact factor. Ha scritto 16 capitoli nell’ambito di testi urologici e due monografie.

Il prof. Morgia è stato presidente della Società Siculo-Calabra di Urologia ed è membro della Società italiana di urologia, di andrologia e di urologia oncologica, della Società europea di urologia e della Società americana di urologia. Tra i riconoscimenti scientifici ottenuti il Premio Salvia 1996 e 1998 e il Premio Siuro sezione Oncologia nel 2001.

Il Gip ha emesso un provvedimento che ipotizza i reati di turbata libertà degli incanti, corruzione, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio. I finanzieri della compagnia di Catania hanno eseguito la consegna del provvedimento del Gip.

Sempre il Gip per altri tre dirigenti medici ha disposto interrogatori per valutare la richiesta di emissione della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio chiesta dalla Procura di Catania.

Al centro delle indagini delle fiamme gialle la gara del 17 luglio 2018 per «l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi 55.430.178 euro».

Gli investigatori hanno indagato su una delle più consistenti gare d’appalto bandite in ambito sanitario a livello nazionale interrompendo un rodato percorso corruttivo che escludeva dalla competizione pubblica società in grado di offrire prodotti con le medesime caratteristiche tecniche a prezzi anche inferiori, con conseguente danno economico per la spesa sanitaria regionale, atteso che l’acquisto dei materiali appaltati sarebbe stato finanziato con i fondi di bilancio delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie che compongono il bacino della Sicilia orientale.