IL GALEMPIO DI RATTALINO E LE BIZZARRIE NEL MONDO DELLA LIRICA – INTERVISTA VIDEO

Il Galempio di Rattalino e le bizzarrie nel mondo della lirica – Intervista video. Nonostante le difficoltà e le conclusioni del libro, alla fine dell’incontro il maestro Rattalino sembra comunque non del tutto sconfortato e ha ricordato con molto affetto il periodo passato al Teatro Bellini.

IL GALEMPIO DI RATTALINO E LE BIZZARRIE NEL MONDO DELLA LIRICA – INTERVISTA VIDEO

Il Galempio di Rattalino e le bizzarrie nel mondo della lirica – Intervista video. Il maestro torna al Teatro Bellini per la presentazione del suo libro: “Il Galempio, ovvero fauna e flora del teatro lirico”

Sabato il maestro Piero Rattalino è stato ospite al teatro Massimo Bellini di Catania per la presentazione del suo nuovo libro “Il Galempio, ovvero fauna e flora del teatro lirico”, un vasto excursus sulle figure “dietro le quinte” dei teatri da lui frequentati quali direttori artistici, sovrintendenti.

Ad accoglierlo il sovrintendente Roberto Grossi e il direttore artistico Francesco Nicolosi, con il coordinamento dell’incontro affidato alla giornalista Caterina Andò, responsabile dell’ufficio stampa del Teatro.

Diplomato in pianoforte e composizione, ha insegnato in vari conservatori, occupando dal 1964 al 1996 una cattedra di pianoforte principale nel Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Per quattro anni ha tenuto un corso di drammaturgia musicale presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste e insegna attualmente pianoforte nell’Accademia Internazionale Pianistica Incontri col Maestro di Imola.

È stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma (1969-70), del Teatro Comunale di Bologna (dal 1971 al 1977), del Teatro Carlo Felice di Genova (dal 1978 al 1980), del Teatro Regio di Torino (dal 1981 al 1991) e del Teatro Massimo Bellini di Catania (dal 1994 al 2006). È stato inoltre consulente artistico del Festival Verdi di Parma (1990-91), e ormai da più di quarant’anni è consulente presso il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. Dal giugno 2008 è membro della Direzione Artistica e Culturale del CIDIM. Come direttore artistico ha curato la produzione di circa duecento opere.

Ha pubblicato una quarantina di volumi, molti con protagonista principale il pianoforte e adesso lo abbiamo visto produrre qualcosa di più personale, quasi un diario di esperienze passate dai toni dolceamari e dalla conclusione non troppo lieta.

L’idea, come dichiara il maestro stesso, deriva “dalle pressioni che ho ricevuto da molte persone”, infatti il libro racconta aneddoti più o meno spassosi della sua carriera per un pubblico di non esperti, dove poi in realtà ci riporta un’analisi sull’operare di coloro i quali non compaiono in scena: direttori d’orchestra, presidenti, sovrintendenti, che sono coloro i quali reggono l’attività mentre i cantanti catturano il pubblico.

Grazie alle sue spiccate doti di affabulatore, Rattalino è riuscito a interessare gli ospiti, anche i meno esperti, spiegando anche il significato dell’insolito titolo dato al suo libro. Galempio infatti deriva da un’errata pronuncia delle parole “colga l’empio” che si trovano nel grande concertato finale del primo atto del Macbeth di Verdi. I coristi prendono il fiato dopo “col” e quindi cantano “col galempio”. Forse – e senza forse – convinti che tale misterioso oggetto esista davvero. Questo comunque è solo una delle tante bizzarrie che il maestro ha riscontrato nel teatro.

È una storia del teatro lirico dal 1971 al 2010, che tratta tutta l’evoluzione del teatro da lui stesso vissuta e che, alla fine del libro, purtroppo, si rivela la storia di una disfatta.

Ci sono tante cose che fanno sorridere, ma il succo del libro è molto pessimistico. Oggi, dopo più di cinquant’anni dalla promulgazione della legge 800 del 14 agosto 1967 che doveva risolvere i problemi e provvedere all’articolo 1, e cioè alla formazione sociale della collettività, si piò vedere che in realtà il risultato è stato una disgrazia; che si esplica in una serie di bilanci dissestati e di debiti e di un mancato aumento del pubblico, che secondo il maestro è la cosa più grave.

Attraverso tutta la facilità di lettura, le conclusioni sono che si necessita di una legge di riforma vera. “Il ministero non aveva la forza politica” dice il maestro “c’era una proposta valida, ma a furia di emendamenti venne stravolta.

Secondo me dovrebbe esserci un decreto legge, da convertire in legge oppure con una legge con una vasta consultazione di tutte le forze in gioco e bisognerebbe mettere la fiducia”.

Altro aspetto che sembra preoccupare Rattalino è il pubblico, sempre di meno e sempre meno giovane. “In tutti questi anni si è fatta promozione, ma non si è fatta formazione.

Bisogna fare una programmazione per il pubblico che c’è e una per il pubblico potenziale, non è formazione quello di invitare dei gruppi di pensionati o dei ragazzini a una prova generale: non ci capiscono niente, possono essere impressionati dall’insieme, ma non penetrano nel linguaggio. Bisogna fare delle cose specificatamente per la formazione del pubblico”.

Nonostante le difficoltà e le conclusioni del libro, alla fine dell’incontro il maestro Rattalino sembra comunque non del tutto sconfortato e ha ricordato con molto affetto il periodo passato al Teatro Bellini in compagnia di Andrea Bombace, al quale ha dedicato molte parole di elogio e di stima.

Alessia Consiglio

Foto e servizio video Claudio Bonaccorsi