La magia dei Carmina Burana ad Acireale - Interviste video. Il concerto si è aperto con l’esecuzione di un brano di Mozart per commemorare i ragazzi vittime della tragedia di Santa Maria La Scala, creando un vero momento di raccoglimento e commozione.
LA MAGIA DEI CARMINA BURANA AD ACIREALE – INTERVISTE VIDEO
La magia dei Carmina Burana ad Acireale – Interviste video. Grande capolavoro del sinfonismo del novecento di Carl Orff, eseguito il 9 marzo tra le volte affrescate del Vasta della Basilica di San Sebastiano ad Acireale, che con questo concerto si appresta a consacrarsi Città della Musica.
Diretta dal maestro Giovanni Ferrauto, l’esecuzione ha visto come protagonisti il Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa; l’orchestra di percussioni “Percussio Mundi”; i pianisti Maria Pia Tricoli e Roberto Carnevale; il Coro di Voci Bianche acese diretto da Giusy Nicotra e un cast solistico con il baritono Salvo Todaro, Ann Marie Alexis soprano e Massimiliano Giusto tenore.
Un evento unico in una location d’eccezione come la Basilica di San Sebastiano (dichiarata Monumento Nazionale), che si appresta a divenire sede di una delle più straordinarie stagioni musicali e concertistiche grazie alla collaborazione tra il Coro Lirico Siciliano, l’Accademia Scarlatti, il direttore artistico degli eventi culturali della Basilica acese Nino Di Blasi e la Camerata Polifonica Siciliana.
Lo spettacolo si è aperto con l’esecuzione dell’Ave Verum di Mozart per commemorare i ragazzi inghiottiti dal mare a Santa Maria La Scala, frazione marinara di Acireale. il raccoglimento ha creato un vero momento di raccoglimento e commozione.
Successivamente l’esecuzione si apre con un inno alla dea Fortuna, colei che regge le sorti del genere umano e distribuisce il bene ed il male a suo piacimento.
Nella prima parte, Primo vere, si celebra il risveglio della natura, mentre nella seconda parte, In taberna, domina una riflessione sul triste destino dell’uomo, caratterizzato dalla fragilità che lo porta a cedere ai vizi e al desiderio di arricchirsi a spese degli altri. Infine, l’ultima parte, Cour d’amours, è dedicata al tema dell’amore e chiude l’opera con un inno alla dea Venere.
Eseguiti e rappresentati per la prima volta al teatro dell’opera di Francoforte nel 1937, i Carmina Burana sono uno dei pezzi più celebri della letteratura corale.
Questa particolare versione è stata fortemente voluta dal maestro Ferrauto, il quale ha prediletto un’esecuzione a due pianoforti anziché un’esecuzione orchestrale, sia dal punto di vista di resa musicale, che dalla maggiore fascinazione che coglie lo spettatore, che può ascoltare il maggiore dettaglio e veder risaltati il carattere ritmico e gotico di questi pezzi di Orff.
Inoltre, risaltano maggiormente il coro e i solisti e anche la veridicità storica ne trae giovamento, in quanto il testo utilizzato da Orff è realmente un testo medievale e con questa versione ridotta sul piano orchestrale si può meglio mettere a confronti questa versione moderna con il testo di allora, che era musicato da semplici studenti goliardici. Tutto era imperniato sulla parola e gli strumenti di accompagnamento erano ben pochi.
Con le parole del maestri Ferrauto e Costa, non possiamo che aspettarci comunque una ricca stagione in segno di questa collaborazione che vedrà eseguite in Sicilia opere mai viste.
Alessia Consiglio
Foto e servizio video Pietro Torre
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