Palermo accoglie Xi Jinping. Arriva il presidente cinese in città. Proprio in questa prospettiva, palermitani e cinesi pensano in collaborazioni più proficue, considerando un futuro in cui la “Via della seta" possa toccare anche la Sicilia. Il vademecum della vista.
PALERMO ACCOGLIE XI JINPING
Palermo accoglie Xi Jinping. Palermo accoglie il presidente cinese Xi Jinping, in arrivo nel capoluogo siciliano.
Si tratta della seconda tappa della sua visita lampo in Italia. Oggi il “Grande padre” (definito così dai suoi concittadini) ha incontrato a Roma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mettendo sul piatto della discussione la cosiddetta “Nuova via della seta” (tracciata centinaia di anni fa dall’esploratore Marco Polo). Idea ripresa e lanciata nel 2013 proprio da Xi Jinping, che è anche segretario generale del Partito Comunista Cinese.
Questa nuova intesa può essere pensata come un sistema che prevede il rilancio della connettività infrastrutturale e commerciale eurasiatica, e alla creazione di una nuova struttura economica.
Per quanto riguarda la visita a Palermo, lo “sponsor” d’eccellenza sarebbe stato proprio Mattarella, in omaggio alle cui origini Xi avrebbe scelto di avventurarsi in Sicilia. L’arrivo della massima carica della Repubblica Popolare Cinese in città ha creato uno stimolo per l’amministrazione comunale e il composto entusiasmo della comunità cinese del capoluogo di regione, che conta circa quattromila persone.
Sono alte le aspettative per la presenza di Xi Jinping e la sua delegazione i quali riceveranno un dossier che potrebbe aprire fronti economici senza precedenti. In merito, il sindaco Leoluca Orlando, riferendosi a opportunità d’affari che coinvolgono svariati punti d’interesse che abbracciano più ambiti tra turismo, cultura e logistica, come l’aeroporto “Falcone-Borsellino”, il Teatro Massimo e il sistema portuale ha detto: «Si tratta di un documento che racchiude tanti anni di lavoro che hanno reso la città pronta per affacciarsi nel panorama internazionale».
Intanto una nota del Comune chiarisce che il contributo della Cina a Palermo potrebbe concretizzarsi in un primo investimento iniziale, un’infrastruttura per la rete 5G da dare in gestione a operatori licenziati per coprire aree strategiche come l’Università, il percorso Arabo-Normanno o il porto.
Inoltre considerando il 5G si pensa anche a un laboratorio di ricerca sull’applicazione di tale tecnologia alle “smart cities”, presso cui studiare e sperimentare nuovi modi di vivere la città.
Scrive La Repubblica che la visita siciliana sarebbe in linea col faccia a faccia al Quirinale, dove ieri Xi ha parlato di «sguardo strategico e lungimirante» nelle relazioni italo-cinesi che porti «al rafforzamento del partenariato» e ad «approfondire la fiducia politica e il coordinamento delle idee attraverso scambi e informazione».
Per Palermo è impossibile ignorare gli accenni del presidente cinese allo sviluppo dei settori infrastrutturali, portuali, logistici e dei trasporti marittimi “nei due sensi”, ovvero da e verso l’Italia. Da ciò si potrebbe pensare alle opportunità sul tavolo palermitano che potrebbero davvero rientrare nei piani del Presidente cinese. Intanto il Comune di Palermo è impegnato per garantire gli altissimi standard di sicurezza richiesti.
Dopo l’arrivo dell’aereo presidenziale all’aeroporto “Falcone-Borsellino”, intorno alle 15 di oggi, Xi e la moglie saranno accolti dal prefetto Antonella De Miro, dal sindaco Orlando e dal presidente della Regione Nello Musumeci.
Poi, si recheranno a Palazzo dei Normanni per una visita del Palazzo Reale e della Cappella Palatina, dove a fare gli onori di casa sarà il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. Durata del giro ciraca 37 minuti, come stabilito dal rigido protocollo.
Successivamente, si sposteranno all’hotel Villa Igiea nella suite presidenziale, con al seguito parte di una delegazione che conterebbe tra i 200 e i 500 collaboratori, forse troppi per essere ospitati tutti nello stesso albergo.
Così, parte di loro sarà divisa tra l’Astoria Palace e il San Paolo Palace. Sul resto della permanenza a Palermo non sono state rese note, e molte indiscrezioni non trovano conferma.
Il capoluogo siciliano è blindatissimo soprattutto nei quartieri Acquasanta e Arenella sono stati istituiti divieti di sosta già a partire dalle 7 del mattino di oggi e fino alle 14 di domenica, nei pressi dell’hotel Villa Igiea, nei quartieri Acquasanta e Arenella, a Mondello, e nei dintorni di Palazzo dei Normanni e degli hotel Astoria e San Paolo Palace.
Per far rispettare i numerosi divieti di sosta, l’Amat e il comando della polizia municipale hanno predisposto un servizio di rimozione con autogru, già in vigore dalle 13 di ieri e fino a domenica a mezzogiorno. Oltre alla rimozione coatta delle auto, nelle zone soggette a limitazione della circolazione e della sosta sarà garantito anche il prelievo di scooter e moto.
Sono state prese tutte le misure possibili, per gestire una visita che potrebbe provocare anche qualche dissenso.
Infatti, lungo il tragitto compiuto da Xi è prevista la presenza degli attivisti di Amnesty International, che esporranno dei cartelli di protesta contro le violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze etniche, come i tibetani, che l’organizzazione contesta alla Cina.
Intanto la comunità del Dragone a Palermo freme per riuscire a incontrare il loro presidente. I cinesi che vivono nel capoluogo sono per lo più concentrati in via Lincoln e i settori scelti dalle circa 300 aziende cinesi regolarizzate a Palermo sono l’abbigliamento, gli accessori per la casa e l’illuminazione, ma non manca chi sceglie business meno consueti come agenzie di viaggi e ditte di manutenzione tecnica.
Per quanto riguarda il settore industriale, i numeri sono ancora piuttosto irrisori, ma non è da escludere un possibile impulso che porterebbe a generare un indotto consistente. Proprio in questa prospettiva, palermitani e cinesi pensano in collaborazioni più proficue, considerando un futuro in cui la “Via della seta” possa toccare anche la Sicilia.
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