SINDACI IN MARCIA PER SALVARE LE EX PROVINCE

Sindaci in marcia per salvare le ex Province. Il 15 la marceranno a Palermo. Figuccia, De Luca e Lo Giudice firmano la proposta di legge.

SINDACI IN MARCIA PER SALVARE LE EX PROVINCE

Sindaci in marcia per salvare le ex Province. I deputati regionali siciliani, Danilo Lo Giudice, Vincenzo Figuccia e il Sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca presentano all’Ars il titolo del testo di un ordine del giorno: «Proposizione di norme straordinarie per il raggiungimento degli equilibri di Bilancio 2019/2021 delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi della Regione Siciliana».

Si tratta di un pacchetto di proposte ed un invito ai Sindaci metropolitani, ai Commissari dei Liberi consorzi, ai sindaci e all’ANCI per una mobilitazione generale per salvare le ex Province.

Un invito al Governo regionale per l’adozione di misure urgenti per gli enti intermedi e per il blocco delle elezioni già previste per il 30 giugno. Intanto il 14 maggio è prevista la manifestazione dei sindaci a Palermo.

Stamane, in conferenza stampa, i deputati regionali siciliani Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia e il Sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca, hanno presentato l’ordine del Giorno depositato all’ARS.

Sul piano tecnico, la proposta avanzata dai tre è quella di una serie di interventi urgenti che evitino il dissesto delle ex Province.

De Luca ha detto: «un dissesto che non servirebbe a nessuno perché il creditore principale è lo Stato e perché di fatto renderebbe impossibile utilizzare le risorse già disponibili, per centinaia di milioni, che sono adesso bloccate dall’assenza dei bilanci».

Questi interventi prevedono la possibilità di approvare i bilanci 2018 (e per la città metropolitana di Catania, anche 2017) in deroga alle norme di contabilità pubblica anche in deficit.

Il testo prevede l’utilizzo degli avanzi vincolati e liberi per il mantenimento dell’equilibrio finanziario e, in attesa dell’approvazione dei bilanci, di poter comunque avviare l’utilizzo dei fondi provenienti da altri Enti (UE, Stato, Regione) per la realizzazione di investimenti su strutture e progetti.

Secondo i tre politici intervevuti in conferenza stampa, inoltre, si potrebbero utilizzare le risorse comunitarie del Fondo di Sviluppo e Coesione per 350 milioni nel triennio 2019-2021 a favore delle ex Province.

Si tratta di fondi per un totale di 2,3 miliardi di euro, di cui la Regione Siciliana fino ad ora ha impegnato solo 500 milioni o le entrate da alienazioni senza alcun vincoli.

Inoltre, De Luca, Figuccia e Lo Giudice, invitano il Governo regionale a rinviare le elezioni già fissate per il prossimo 30 giugno.

In merito aggiunge Lo Giudice: «Non ha senso votare per degli Enti di cui diciamo di essere al capezzale e indire queste elezioni senza occuparsi dei problemi che le ex Province stanno attraversando suona davvero beffardo».

De Luca, infine, attacca rivolgendosi all’ANCI, colpevole, secondo lui: «di un torpore oppiaceo da cui ha bisogno di disintossicarsi». Ancora il Sindaco metropolitano di Messina ha sottolineato di avere: «più volte partecipato a riunioni e incontri che sembravano più sedute spiritiche che momenti di impegno, a cui seguivano comunicati stampa vuoti e rituali».

In questa direzione, i tre politici invitano i Sindaci metropolitani, i Sindaci e i Commissari dei Liberi consorzi a partecipare alla manifestazione già indetta per il prossimo 15 maggio.

E concludono: «giornata in cui dovremmo celebrare l’Autonomia della Sicilia, ma che in realtà per la nostra Regione e soprattutto per le ex Province non sembra porti molto da celebrare se non quella che sembra vera e propria stupidaggine di chi ha risorse e strumenti ma non sa utilizzarli».