SUD SI SVUOTA, AGONIA DELLA SICILIA

Sud si svuota, agonia della Sicilia. Rapporto Svimez, Pil sotto lo zero nel Mezzogiorno. Spettro recessione se l'Italia rallenta, il Sud subisce una brusca frenata.

SUD SI SVUOTA, AGONIA DELLA SICILIA

Sud si svuota, agonia della Sicilia. Il rapporto dell’Associazione per lo SVIluppo dell’industria nel MEZzogiorno (Svimez) studia l’emergenza emigrazione: i soldi pubblici s’investono nelle zone più ricche del paese.

Torna ad allargarsi il divario tra Sud e Centro-Nord, dopo un triennio 2015-2017 di (pur debole) ripresa del Mezzogiorno.

È quanto si legge nelle anticipazioni del Rapporto Svimez 2019 su “L’economia e la società del Mezzogiorno”.

Il Sud sta morendo. Non è un’esagerazione. Esiste un pezzo d’Italia che sta sprofondando nella recessione assoluta.

Infatti nel meridione non si trova un lavoro, i giovani scappano via, la popolazione diminuisce e invecchia.

Si tratterebbe di una parte d’Italia senza futuro. Una metà d’Italia si vive male e più di venti milioni di persone non sono nelle condizioni di mantenersi.

lo Svimez ha pubblicato il suo rapporto annuale sul Mezzogiorno, fotografando un disastro che dovrebbe togliere il sonno a chi governa.

Uno studio disarmante e preoccupante, mentre l’opinione pubblica nazionale era impegnata a discutere e litigare su argomenti superficiali.

Temi che distraggono dalla prima emergenza del Paese, che è appunto l’agonia del Sud.

Secondo i calcoli dello Svimez, dopo un triennio 2015-2017 di pur debole ripresa del Mezzogiorno, si è riallargata la forbice con il Centro-Nord.

Al Sud mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord.

Intanto emerge che il problema maggiore è l’emigrazione verso il Centro-Nord e verso l’estero. Questo esodo ha ormai i contorni di una fuga di massa, generazionale.

Le persone emigrate dal Mezzogiorno tra il 2002 e il 2017 sono oltre 2 milioni, di cui 132.187 nel solo 2017.

Di queste ultime 66.557, i giovani sono: 50,4%, di cui il 33,0% laureati, pari a 21.970.

Le regioni meridionali sono depauperate due volte.

Perché le famiglie spendono tanti soldi per far studiare i loro figli e questo investimento termina il percorso in altri territori.

Il saldo migratorio interno, al netto dei rientri, è negativo per 852 mila unità. Come se fossero spariti tutti gli abitanti di Palermo e Siracusa.

Nel solo 2017 sono andati via 132 mila meridionali, con un saldo negativo di circa 70 mila unità.

Sempre lo Svimez l’anno scorso calcolava che la Sicilia da qui a 50 anni rischia di perdere un milione di abitanti, ritrovandosi con una popolazione molto vecchia.

Intanto, mentre si continua a discutere di immigrazione, non si mette a fuoco che il vero problema è l’emigrazione.

Infatti, nel Mezzogiorno i consumi ristagnano, crescono dello 0,2 per cento, mezzo punto in meno del Nord.

Inoltre, il rapporto Svimez fa notare Mentre che il Centro-Nord, ha ormai recuperato e superato i livelli pre crisi nel decennio 2008-2018 e la contrazione dei consumi meridionali risulta pari al -9%.

Dagli ultimi dati viene fuori che gli occupati al Sud negli ultimi due trimestri del 2018 e nel primo del 2019 sono calati complessivamente di 107 mila unità (-1,7%).

Mentre nel Centro-Nord, invece, nello stesso periodo, sono cresciuti di 48 mila unità (+0,3%).

Intanto viene fuori un’altra verità molto grave e riguarda gli investimenti pubblici.

Nel 2018, stima Svimez, sono stati investiti in opere pubbliche nel Mezzogiorno 102 euro pro capite rispetto a 278 nel Centro-Nord (nel 1970 erano rispettivamente 677 euro e 452 euro pro capite).

Questo a chiarimento: il pubblico spende molto di più in investimenti per persona nella parte nettamente più ricca della Nazione a scapito di quella più povera.

Quindi ai lettori di queste ultime stime dei dati che l’Associazione per lo SVIluppo dell’industria nel MEZzogiorno pone all’attenzione, a noi la considerazione e il giudizio!