Nino Vario espone ‘L’altra faccia’ – intervista

Nino Vario espone 'l'altra faccia'. La mostra è una rassegna di tele che rappresentano la narrazione dell’essere, del divenire e dell’apparire.

Nino Vario espone ‘L’altra faccia’ – intervista

Nino Vario espone ‘L’altra faccia’ – intervista. Inaugurata la personale “L’altra faccia” di Nino Vario nei saloni espositivi del Teatro Vittorio Emanuele.

Da venerdì 25 ottobre al 5 novembre ’19, la mostra di Nino Vario diventa portavoce di un messaggio da rintracciare in geometrie cromatiche.     

Gli acrilici di Nino Vario sono un pentagramma composto da linee e spazi, dove i colori sono le note cromatiche interpretative di pensieri ed emozioni.

L’altra faccia è una rassegna di tele che rappresentano la narrazione dell’essere, del divenire e dell’apparire.

Sono gli status vitae di ogni individuo, per primo l’altra faccia di se stesso, ogni qualvolta si trovi spettatore delle proprie azioni.

“Conosci te stesso” era la massima adottata da Socrate, che riassume le tre direttive perseguite dall’individuo, tante quante sono le tonalità cromatiche mescolate da Vario.

Infatti, con il nero, mediano e chiaro, l’artista rivisita il rapporto dell’individuo con se stesso, che media quello con le cose e quello con gli altri individui.

Nino Vario scrive: «intendo L’altra faccia in due modi: come l’altra faccia degli altri, come l’altra faccia di me stesso».

Si aggiunge un terzo modo, rintracciato nell’altra faccia di una verità assoluta,

non violata dall’apparenza sfuggevole e collegata al mondo esterno da una Rubra Manus.

Rubra Manus è la tela manifesto della mostra, nel rappresentare l’ideale autoritratto dell’artista che guarda la realtà e cerca un punto di dialogo con la realtà circostante. 

Quella mano rossa che s’introduce nel quadro è l’incipit ed epilogo della narrazione.

Infatti, essa, media il rapporto con l’altra faccia tramite l’arte, un linguaggio interpretativo universale.

«Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.» (Luigi Pirandello)

Faccia, maschera, persona: tre termini diversi che contengono egualmente il concetto dell’apparire.

La faccia è la fattezza esteriore, come la maschera pirallendiana e la “persona” di Gustav Jung.

Ciascun individuo indossa una maschera nel rispondere alle aspettative di se stesso e  degli altri.

Allora, come orientarsi, come riconoscere la verità assoluta, come riconoscere se stessi?

Nino Vario trova la risposta nel concretismo geometrico che caratterizza la propria cifra pittorica.

Le linee formano la struttura che sagoma i profili di volti fittizi, diventando simbolo di un equilibrio ponderato e di una dimensione non corrotta.

Il tessuto geometrico appare innervato di verità emotive, trasferite nei colori, idonee a riportare alla faccia nascosta, che alberga in ciascun individuo.