Garden Night al Bellini, esplosione di luci e colori

Garden Night al Bellini, esplosione di luci e colori. Il pubblico ha saputo apprezzare uno spettacolo raffinato che ha trascinato tutti verso un magico ritorno all’incanto dell’infanzia.

Garden Night al Bellini, esplosione di luci e colori

Garden Night al Bellini, esplosione di luci e colori. In scena al Teatro Massimo di Catania la ‘prima’ di Garden Night.

Spettacolo ideato e diretto da Giusi Vittorino direttrice artistica del Bellini Ballet – con la firma, anche, di Gino Potente.

Protagonista è la compagnia fondata a Roma nel 2008 dall’artista americano Anthony Heinl che ne è direttore artistico e coreografo.

Heinl si è formato dopo una bre­ve pa­ren­te­si come stu­den­te universitario di fi­si­ca e chi­mi­ca, – al ‘Boston Conservatory’, riceve il Jan Veen Award per l’eccellenza nel maggio 2001

Nello stesso 2001 Heinl entra nel gruppo dei Momix come assistente di Moses Pendleton in alcune creazioni.

Ha danzato in Lunar Sea, SunFlowerMoon, OpusCactus, Momix in Orbit, Best of Momix, Momix Classics and Supermomixe e in oltre 1500 spettacoli in Europa.

E ancora si è esibito in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Cile, Brasile, Cina e Dubai e Macao.

È consulente artistico per convention, eventi, televisione, film e pubblicità, organizza lezioni e workshop in tutta Italia.

Nel 2008 ha formato a Roma la eVolution dance theater di cui è appunto direttore artistico, coreografo e curatore di tutte le produzioni.

Co-direttrice, assistente coreografa e danzatrice della compagnia è, dal 2009, Nadessja Casavecchia, che si è formata tra Milano e Rotterdam, artista nota a livello internazionale.

In scena i danzatori: Bruno Mushin Batisti (dance captain), Antonella Abbate, Carlotta Stassi, Matteo Crisafulli, Giulia Pino e Leonardo Tanfani.

Tutti i ballerini della compagnia, oltre allo stesso Anthony Heinl, sono stati impegnati, e in turnée internazionali, tra il 2017 e il 2019.

I suoi spettacoli sono famosi a livello internazionale per le performance innovative caratterizzate da una fortunata fusione di tecnologia e arte, danza, acrobazia ed illusionismo.

In una magica atmosfera è così iniziato questo straordinario viaggio tra co­lo­ri fluo­re­scen­ti, luci a led e mu­si­ca elet­tro­ni­ca.

Con occhio incantato il pubblico ha potuto seguire acro­ba­zie, pas­si di dan­za e nu­me­ri di il­lu­sio­ni­smo in cui gli straor­di­na­ri ar­ti­sti si muo­vo­no in sce­na, come in un in­gra­nag­gio per­fet­to, tra visibile e invisibile.

Una gran­de fan­ta­sti­che­ria, questa, dove sulla narrazione pre­va­le­ la sug­ge­stio­ne.

Fi­gu­re create da fili di luce co­lorati, immagini iri­de­scen­ti che flut­tua­no tra stel­le o pal­li­ne, ma con al centro sempre il cor­po uma­no in con­tro­lu­ce.

Danzatori-acro­ba­ti si intuiscono muoversi sull’onda del ritmo di Woo­d­kid, de­gli Air, dei Ra­dio­head fino a Har­ry Nils­son o Joni Mit­chell. 

E ancora: un tetro castello, giar­di­ni di pian­te ma­gi­che, uc­cel­li, un bo­sco in­can­ta­to, fate, far­fal­le e luc­cio­le, insieme a ombre orien­ta­li.

Fantasie che im­mer­gono lo spet­ta­to­re in una real­tà ‘altra’, in cui le luci psi­che­de­li­che trasportano i cor­pi lontano fino addirittura ad annullarli

Un incantevole spet­ta­co­lo, in conclusione, lon­ta­no dal­ bal­let­to tradizionale, aper­to ver­so al­tri inusitati ge­ne­ri: una totalizzante performance coreografica.

Questa esperienza onirica tra esaltate luminescenze, musica e danza è stata am­pia­men­te ap­plau­di­ta da un pubblico, purtroppo sparuto.

Il pubblico in sala ha saputo apprezzare uno spettacolo raffinato che ha trascinato tutti verso un magico ritorno all’incanto dell’infanzia.

Silvana Raffaele

Foto e montaggio video Davide Sgroi