Lo Monaco rassegna le dimissioni

Lo Monaco rassegna le dimissioni. L'amministratore delegato del Calcio Catania spiega la sua ufficiale decisione: "Mi dimetto da direttore generale, non farò fallire il Catania ma non me la sento di andar dietro a quello che sta succedendo, rientro in paradiso a dispetto dei santi. Tutta quest'aria che c'è attorno non aiuta, la mia è una decisione che ha a che fare con tanti fattori".

Lo Monaco rassegna le dimissioni

Lo Monaco rassegna le dimissioni. Nell’odierna conferenza stampa a Torre del Grifo è intervenuto Pietro Lo Monaco sorprendendo i presenti.

L’amministratore delegato del Calcio Catania ha annunciato le dimissioni dall’incarico di direttore generale.

Pur rimanendo tale fino a elezione di un successore, Lo Monaco ricoprirà ancora il ruolo di amministratore delegato.

Infatti, per quanto concerne quest’ultima carica, è necessaria la preventiva riunione del Consiglio di Amministrazione.

Nel corso della conferenza l’ormai ex direttore generale del Catania non ha perso occasione per motivare la sua decisione e fare chiarezza sugli ultimi avvenimenti.

Queste le sue dichiarazioni:

“Non si può fare un’analisi se non si sa l’antefatto che parte dal 21 maggio 2012 quando mi dimetto, sono passati quattro anni ed è successo l’inferno”.

“In questi quattro anni di disfacimento totale va adibita alla gestione ma io penso che nessuno possa tirarsi fuori dai casini che sono stati generati”.

“Alla fine però tutti hanno parlato, operato e giudicato, così c’era un solo fallito: il Calcio Catania”.

Specifica Lo Monaco:

“Nessuno si è mai posto come si fa ad uscire da tutto questo, il ‘Catania azienda’ ha insegnato perchè in tre anni con le proprie forze economiche è passato da -15 mln di euro a -4 mln”.

“Oggi il Catania è una società appetibile. , siamo andati avanti e abbiamo ripristinato quello che era un fiore all’occhiello”.

L’amministratore delegato analizza il clima di tensione attorno:

“Questo disfattismo? Certo abbiamo difficoltà, siamo un’azienda come tantissime e abbiamo un monte di debiti da affrontare ma stiamo andando avanti con le forze del Calcio Catania”.

“Se volessimo ricondurre tutto alla cosa tecnica non avremmo dovuto nemmeno cominciare a pensare di salvare il Catania”.

Lo Monaco puntualizza aspramente:

“Ho tirato fuori 22 mln, che senso avrebbe avuto tutto questo col fallimento? Passiamoci una mano sulla coscienza ma il Ctania ha bisogno del concorso di tutti ma non degli scienziati”.

“Con due lire abbiamo sfiorato la Serie B due anni consecutivi, e parliamo di fallimento con 3,5 mln all’anno spesi?”.

“Io mi sono messo un obiettivo: non esiste rilancio senza risanamento”.

Sulla questione stewart in occasione delle ultime gare in casa:

“Dall’oggi al domani abbiamo ricevuto un messaggio di dimissioni dall’incarico e non abbiamo fatto polemica”,

“ci siamo rimboccati le maniche per cercare di mettere al sicuro un servizio di sicurezza adatto per lo svolgimento degli eventi”.

“Contro la Casertana abbiamo contattato le sicurezze di Palermo, Trapani, Vibo Valentia ecc ma i responsabili erano tutti impegnati”.

Parole dure anche in merito all’intervento del sindaco Pogliese:

“Il Calcio Catania non ha bisogno di politica ma di aiuto, e l’aiuto deve essere fattivo”.

“Fino a qualche anno fa la salvezza del Catania veniva prima di ogni cosa, ora forse sono cambiate le strategie ma non ho motivo di indietreggiare”.

“Sono tornato a Catania senza nessun interesse, ci ho rimesso salute e soldi, e sono qui solamente per tentare di salvare il Catania”.

Ecco la decisione ufficiale e perentoria di Pietro Lo Monaco:

“Alla luce di quello che sta accadendo è l’ultima conferenza che faccio, mi dimetto da direttore generale, non farò fallire il Catania ma non me la sento più sopportare ciò che sta avvenendo”.

“Preferisco mettermi da parte, la proprietà non mi sembra corretto abbandonarla così fino a quando non individueranno una persona che possa mandare avanti il Catania”.

Conclude Lo Monaco:

“L’augurio mio è che oggi sarebbe delittuoso far morire il Catania, mi auguro che possa subentrare chi ha forza e capacità per poter riportare il Catania a livelli importanti”.

“Il Catania non è gioco, è un’azienda che da lavoro a tanta gente”.

“In questi anni non c’è stata nessuna società che abbia chiesto il Catania, ma chi vuole il Catania non ha che fare un passo avanti, sedersi e poi trovare la disponibilità”.

Infine, l’amministratore delegato tiene a precisare:

“Non ho ancora avuto modo di parlare con squadra e proprietà, ma alla società io dirò che sono qua”.

“Darò il tempo necessario per tamponare a questa cosa, fare la giusta sostituzione, nel frattempo farò in modo che la vita scorra regolare”.